MssCol 603/Lettera 3

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro primo
Regesto veloce

Commendone informa sulle conseguenze della diffusione dell’eresia a Villaco ed espone una serie di considerazioni sui possibili interventi da parte di Roma.

Numero documento
3
Estensione materiale
cc. 2r-3v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Villaco
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
28 ottobre 1563
Edizioni del documento

pubblicata in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 4-7 (in traduzione polacca), e in S. Steinherz, Ein bericht über die stadt Villach von 1563, «Carinthia», 1913, 103, pp. 199-201.

Regesto approfondito

Commendone, appena arrivato a Villaco, ha chiesto informazioni «sullo stato della religione»: sospetta infatti che da quella città, che ha un ruolo centrale negli scambi tra l’Italia e l’area tedesca, «si diffonda una grand’infettione nel Friuli et nell’Italia». Qui alcuni anni fa un «Carlo apostata et sacerdote» proveniente dalla Svevia ha ottenuto una pieve grazie al sostegno dei giuspatroni e «predicando ha corrotto tutta la terra», tanto che lo stesso arcidiacono della provincia si è dichiarato «heretico» e ha pubblicamente preso moglie, come hanno fatto altri preti. Questi sperano ora di cacciare i cattolici dai quei luoghi e hanno chiesto al consiglio cittadino di Villaco di abolire i riti cattolici; intendono allontanare anche i due frati rimasti, un domenicano e un francescano, così da impedire l’amministrazione dei sacramenti ai cattolici, ormai pochi in città, ma numerosi tra i contadini «et massimamente […] di lingua schiava […], non havendo né potendo havere preti catholici, parte perché non se ne trovano, parte perché gli signori di vilaggi non lo permettono».

Commendone ritiene che il «barone Drietstain» [Siegmung Georg von Dietrichstein] asseconderà gli eretici, avendo già due mesi fa proibito la messa ed espulso i preti cattolici da tutti i suoi domini. Commendone auspica perciò che Pio IV ordini con un breve a Veit von Würzburg, vescovo di Bamberga e signore temporale di Villaco, di impegnarsi affinché in Carinzia non venga ostacolata la celebrazione della messa e siano tutelate le due chiese cattoliche di Villaco. Il consiglio cittadino dovrebbe almeno avere «qualche rispetto alla signoria temporale del detto vescovo», visto che non ne ha «della giurisdizione spirituale», che «pertiene o per dir meglio apparterebbe di ragione al patriarcato d’Aquileia». Sarà opportuno che il vescovo di Bamberga, «come signore temporale», si limiti a sostenere l’esecuzione degli ordini del patriarca di Aquileia, Giovanni Grimani, evitando conflitti tra le rispettive giurisdizioni. Del resto lo stesso Veit von Würzburg conosce bene i rischi che si corrono quando gli abitanti di un paese passano all’eresia, come è accaduto a Erbipoli, vicina a Bamberga.

Commendone raccomanda di accompagnare il breve pontificio al vescovo di Bamberga con una lettera del cardinale Carlo Borromeo, sia per l’autorità che quest’ultimo riveste presso il papa, sia perché Borromeo è commendatario dell’abbazia di San Gallo di Moggio, i cui territori confinano con i domini del von Würzburg.

Commendone partirà da Villaco domani.

Luoghi rilevanti
Bamberga
Erbipoli