MssCol 603/Lettera 56

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro secondo
Regesto veloce

Commendone aggiorna sulla questione della convocazione del concilio provinciale a Petricovia e informa sulle proteste suscitate dagli editti contro gli eretici e sulle reazioni al breve di Pio IV con la «permissione del calice».

Numero documento
56
Estensione materiale
cc. 47v-49r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Leopoli
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
30 ottobre 1564
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 209-213.

Regesto approfondito

Commendone allega informazioni sulle proteste degli eretici in Posnania a seguito degli editti emanati contro di loro. «Qui poi di più parti del Regno m’è stato scritto di varie conventicule fatte dalli heretici per far ritrattare et annullare questi editti ad instantia degli heretici forestieri, tanta è l’authorità che li ministri forestieri col tempo s’hanno acquistata in questo Regno».

Si teme che, raggiungendo Petricovia prima del sinodo provinciale, gli eretici facciano nuovamente istanza per un concilio nazionale con l’occasione della Dieta e del concilio provinciale. Commendone ha chiesto a Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, di persuadere Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, a non convocare il sinodo provinciale a Petricovia. Non avendo ricevuto risposta, Commendone ha deciso di scrivere direttamente all’arcivescovo nonostante da Roma gli sia stato ordinato di non farlo. Non può recarsi personalmente in Masovia per parlare con l’arcivescovo e il re; sta tentando quindi di far riunire il sinodo provinciale di Rossia.

Il conflitto tra Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, e Jan Krzysztof Tarnowski, conte di Tarnovia, si intensifica e Commendone ha chiesto a Spytek Jordan, palatino di Cracovia, «amico d’ambe due loro et signore di grand’authorità», di pacificarli. Invia estratti della risposta del palatino e della missiva di Walenty Herburt, vescovo di Premislia, «circa gli dissegni degl’adversarii nostri».

Melchior Mościcki, confessore del re e amico di Commendone, ha riferito che i canonici di Vratislavia si sono rifiutati di pubblicare il breve del papa sulla «permissione del calice» fatto stampare a Nissa da Kaspar von Longau, vescovo di Vratislavia: ritengono che se ne debba discutere prima nel concilio provinciale; molti poi non ne approvano il titolo e la pubblicazione a stampa.

Le licenze richieste per Mościcki saranno concesse da Hosius in forza dell’autorità datagli dal papa. Commendone chiede a Borromeo di inserire nelle sue lettere un capitolo in lode di questo domenicano che possa essergli mostrato, trattandosi del confessore del re e di persona «di molta bontà di vita et di grandissima eloquenza in questa lor lingua».

Commendone suggerisce di fare l’«officio» che si reputerà conveniente nei confronti dei figli di Janusz Kościelecki, palatino di Siradia, che sono a Bologna, in previsione della «scrittura» del mandato ottenuto dagli eretici in seguito ai disordini in Posnania.

Segue trascrizione degli estratti delle due lettere del vescovo di Presmilia e del palatino di Cracovia a Commendone, insieme al titolo dello scritto fatto stampare dal vescovo di Vratislavia (in latino).

Note libere

Allegato annunciato in apertura della lettera non trascritto.

Luoghi rilevanti
Petricovia
Nissa