MssCol 603/Lettera 66

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro terzo
Regesto veloce

Commendone informa sullo scambio avuto con il re riguardo alla nomina del nuovo starosta di Polonia Maggiore; chiede a Roma nuove facoltà per impedire la convocazione del concilio nazionale.

Numero documento
66
Estensione materiale
cc. 19v-21v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Valboria
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
13 dicembre 1564
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 248-252, con data 20 dicembre 1564.

Regesto approfondito

A causa della peste la «posta» per Cracovia si ferma ai confini con la Slesia: le lettere arrivano quindi «non pur tarde ma confuse» e i corrieri partono solo due volte al mese.

Domani Commendone andrà a Petricovia e consegnerà il breve di Pio IV che è stato inoltrato a Commendone da Roma a Sigismondo II Augusto; gli farà inoltre istanza per la nomina di un cattolico come nuovo starosta di Polonia maggiore, in seguito alla morte di Jan Kościelecki, palatino di Siradia. Commendone ritiene che questa sia l’unica via per preservare la religione cattolica nella Polonia Maggiore. Ha chiesto anche ad Adam Konarski, vescovo di Posnania, di adoperarsi in tal senso. Commendone esprime apprezzamento per l’operato del palatino di Siradia nella Dietina di Sroda, su cui rinvia alla lettera di Piotr Myszkowski, vicecancelliere di Polonia, scritta prima della morte del palatino e inviata in allegato; inoltra una lettera di Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna.

«Cifra»

Il confronto tra la lettera dell’arcivescovo e le scritture inviate in precedenza mostrerà gli inganni messi in atto dall’arcivescovo per ottenere il concilio nazionale e quanto sia stato necessario fare per ostacolarlo. Occorrerà quindi trovare per il futuro «altri rimedi».

Il peggior nemico dell’arcivescovo è Mikolaj Wolski, vescovo di Kiev, «sopramodo ardito» e con «gran seguito». L’arcivescovo è riuscito a ottenere una scomunica contro di lui: non l’ha ancora intimata, ma Commendone ritiene che la userà per escluderlo dal concilio provinciale. Chiede quindi facoltà, in primo luogo, di assolvere gli scomunicati, limitatamente al diritto di votare nel sinodo provinciale; in secondo luogo di inibire «sub penis et censuris etiam haeresis» tutti coloro che intendano «trattare de’ dogmi et di concordia nella religione et simili cose» nel concilio nonché di intimare ai vescovi e ai capitoli di opporsi, in tali casi, al concilio stesso. «Sarà ben che nominando gli heretici si specifichi eos qui se per haeresiam a Romana Ecclesia separarunt per levare molte dispute di chi è heretico o no».

Commendone precisa che la «Bibia del palatino di Vilna [Mikołaj Radziwiłł]» della quale è giunta notizia a Roma è stata stampata e diffusa nel Regno ormai due anni fa e «conveniva ripararvi alhora». Il palatino non promuove il «dogma sacramentario», anzi è capo dei «trinitarii», «parte nemica». Commendone sottolinea come la situazione in Polonia sia descritta, oltre che dalle sue lettere, anche quelle già inoltrate dell’arcivescovo e precisa che nelle sue missive sugli editti contro gli eretici ha espresso i suoi giudizi nella parte in cifra, «minuendo più tosto che accrescendo quel che s’era fatto. Cognosco nissuna cosa esser più pernitiosa che la falsità degli avvisi di noncii con i quali, per loro disegni, coprono et talvolta accrescono il fuoco onde avampan poi le provincie».

Commendone ha ritenuto opportuno conservare la lettera dell’arcivescovo e inviarne a Roma una copia. Uchański ha inviato a Roma Józef Zamoyski, già servitore di Bernardo Buongiovanni, vescovo di Camerino, «perché l’avvisi di tutto»; Commendone suggerisce comunque di dissimulare l’insoddisfazione del papa nei confronti dell’arcivescovo.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco. Allegati annunciati non trascritti.