MssCol 603/Lettera 105

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
Regesto veloce

Commendone informa sull’uccisione di «Paolo Pasco», eletto voivoda di Valacchia dagli esuli, e sulla prima udienza del sovrano con gli inviati dell’imperatore.

Numero documento
105
Estensione materiale
cc. 41r-42r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
16 marzo 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 105-106.

Regesto approfondito

Il nuovo voivoda di Valacchia (intendendo Moldavia) eletto dai «fuorusciti» di quello Stato è stato catturato per ordine di Sigismondo II Augusto mentre radunava uomini per opporsi ad un altro voivoda eletto che si trova ora in Ungheria. Si stava dirigendo verso un villaggio dove lo attendevano 1500 cavalli, «tanto è l’odio di quelle genti» contro Alexandru IV Lăpușneanu. È stato preso, insieme al voivoda eletto dai «fuorusciti», anche «un Piatoski, nobile polono» che lo ospitava. Il «valacco» è stato ucciso: si chiama «Paolo Pasco», 26 anni, e si dichiara figlio d’un «Pietro già voivoda di Valacchia». Aveva inizialmente chiesto di essere confessato da un prete «greco» ma, non avendolo trovato, il Pasco ha chiesto perdono a Dio da solo ed è morto serenamente.

Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, ha riunito sei mila cavalieri armati e li ha condotti a Vilna. Si sospetta che lo abbia fatto per qualche motivo «d’importanza».

Il sovrano ha dapprima ha rifiutato di concedere un’udienza segreta ad Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, e al barone Wilhelm von Kurzbach, mandati dall’imperatore al re di Polonia, opponendo che nel Regno anche i «consiglieri maggiori, cioè di vescovi, di pallatini et di quattro primi castellani» presenziano alle udienze segrete. Ha infine accettato di parlare da solo con gli inviati imperiali, e non ha ancora riferito in Senato quanto discusso. Gli inviati hanno varie commissioni, ma la più importante riguarda il matrimonio del re. 

«Cifra»

Sulla questione del divorzio Commendone continua a fare il possibile perché non proceda; in ogni caso sarà bene che il re «urti prima con l’imperatore [Massimiliano II] e poi con la Sede Apostolica, massime essendo qui per questo ambasciatore dell’imperatore. Essi fin’hora vanno meco molto sul generale, il che non può se non nuocer, perché converrebbe ch’io ancora dal canto mio accompagnasse gl’officii loro et li notificassi sempre quel poco ch’io sapessi, pur voglio credere che siano per sgannarsi».

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.

Luoghi rilevanti
Vilna