MssCol 603/Lettera 108

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
Regesto veloce

Commendone aggiorna sui contrasti che oppongono i nunzi della nobiltà al sovrano e al Senato nella Dieta intorno ai preparativi per la guerra; informa inoltre sulle istanze del vescovo di Plozca per la fondazione di un collegio di gesuiti a Pultovia.

Numero documento
108
Estensione materiale
cc. 45v-47r e 49v-50r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
23 marzo 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 114-118.

Regesto approfondito

Sembra che i nunzi della nobiltà vogliano «rompere» la Dieta «senza resolution alcuna et spetialmente senza contributione». Hanno chiesto, «quasi in forma di protesto», a Sigismondo II Augusto che a contribuire «per il presente bisogno» siano i «possessori di beni che soggiacciono all’essecutione della quarta parte de’ frutti, […] che dal tempo del [...] decreto [di Varsavia] in qua ne vadano debitori». Inoltre pretendono che sia confermata la Dieta per l’unione tra Polonia e Lituania, convocata per maggio, ma che venga comunque disposta per il 23 aprile la «rassegna di tutta la nobiltà in ogni distretto del Regno» e siano sin da ora inviate le lettere per l’«espeditione generale».

Per contro il sovrano, d’intesa con il Senato, ha reso noto che la Dieta per l’unione è rinviata al mese di ottobre o a marzo del prossimo anno, per non ostacolare i preparativi della guerra contro Ivan IV, e che si differirà quindi anche la «rassegna» della nobiltà. L’«espeditione generale» sarà invece disposta dal re quando la riterrà necessaria.

I nunzi della nobiltà, sdegnati, hanno comunicato al Senato – per mezzo di Jakob Ostroróg – che lasceranno la Dieta a causa della peste incombente e per le troppe spese e scomodità. Il sovrano si è mostrato irremovibile sul rinvio dell’unione, e ha affermato che andrà in Lituania anche senza alcuna contribuzione bellica. Il Senato è schierato con il re e rifiuta la «sfrenata licenza» dei nunzi. Mikołaj Sienicki, maresciallo del Sejm, giustifica il comportamento dei nunzi con il timore che, in caso di morte del re prima della Dieta, i lituani si eleggano un granduca per proprio conto. Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha commentato che anche altre province potrebbero far altrettanto e pure gli ecclesiastici e Sienicki ha a sua volta accusato gli ecclesiastici di voler eleggere un re «separatamente».

Commendone domanda che siano pagati a Roma 316 talleri per il viaggio dei gesuiti chiamati da Andrzej Noskowski, vescovo di Plozca, ad erigere un collegio a Pultovia. Commendone attende la risposta dei padri per il collegio di Vilna. Il sovrano ha concesso ai gesuiti «una patente et privilegio» che varrà per tutti i collegi dell’ordine nel Regno. Commendone la invia in allegato.

 «Cifra»

Il sovrano – secondo alcuni senatori – si prenderà del tempo per pronunciarsi sulla questione della regina e pare intenda comunicare agli inviati imperiali, Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, e il barone Wilhelm von Kurzbach, che darà risposta all’imperatore tramite i propri ambasciatori. Commendone ha fatto loro intendere che Massimiliano II non potrà essere soddisfatto di una risposta del genere e si è diffuso sull’importanza di mantenere buoni rapporti con l’imperatore.

Commendone riferisce ogni cosa agli ambasciatori dell’imperatore e così loro a lui.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco; tra le cc. 46v e 47r. frammento di foglio contenente brano di lettera non identificata. La copia annunciata della patente ai gesuiti, in data 23 marzo 1565, è inserita alla fine del registro quarto, cc. non numerate [49v e 50r].

Luoghi rilevanti
Vilna
Pultovia