MssCol 603/Lettera 110

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
Regesto veloce

Commendone riferisce sull’ultima udienza con Sigismondo II Augusto, durante la quale ha discusso sulle questioni ecclesiastiche aperte e sull’esecuzione nel Regno dei decreti del concilio di Trento.

Numero documento
110
Estensione materiale
cc. 2r-3r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
28 marzo 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 122-125.

Regesto approfondito

Durante l’udienza concessa a Commendone, Sigismondo II Augusto si è detto deciso ad eseguire l’editto di Parzow, «cognoscendo di quanto male è nel suo Regno […] dalla malitia di questi ministri forastieri», e a emanare, entro la fine della Dieta, un editto contro i profanatori di chiese. Per quanto riguarda la giurisdizione ecclesiastica, ha chiesto che i vescovi gli presentino le loro istanze, dato che il decreto di Petricovia è stato approvato con il consenso di tutti i senatori laici.

Il re ha quindi ribadito che s’impegnerà nell’esecuzione di tutte le leggi del Regno secondo «l’ordine con che sono poste nelli statuti, né patirà mai che si lascino a dietro quelle che sono in favore degl’ecclesiastici».

Quanto alle cause contro coloro che vengono citati dagli ecclesiastici, il sovrano volentieri le giudicherà, ma ritiene che quella del capitolo di Gnesna dovrà essere trattata come tutte le altre, a tempo debito, da Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna. Si è impegnato in ogni caso a non concedere quanto richiesto in proposito dagli eretici. Ha promesso inoltre che sosterrà l’esazione delle decime, conoscendo i danni che la loro usurpazione arrecherebbe al «culto divino», e che si opporrà alle «bestemme che in questo si danno a Dio, et spetialmente questa della divinità di Christo».

Pur auspicando l’attuazione del concilio di Trento nel Regno, il re ritiene che occorrerà tollerare «la pluralità de’ beneficii» per evitare «qualche grave disordine». Ha infine ribadito la sua intenzione di conferire «magistrati et gradi che vacano» a cattolici.

«Cifra»

Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, e l’arcivescovo sono stati ricevuti dal re l’altroieri. L’arcivescovo ha chiesto che il sovrano «faccia la riforma del clero», sicché il vescovo ha pregato Hosius e Commendone di porvi riparo. Ciò permette di «decifrar ciò che l’arcivescovo andava coprendo sotto quella sua disciplina di che scrivo nella lettera. Non è questo altro che senza concilio nationale far l’effetto stesso».

Commendone non ha dato al re la scrittura dell’arcivescovo, nel timore che la richiesta qui contenuta di eseguire il concilio di Trento «secondo che [il re] promesse in Parzow di voler fare in questa Dieta» riaprisse la discussione sui decreti del concilio.

Il re ha infine accettato di introdurre i decreti del concilio senza nuove discussioni. Si è però lamentato della scarsa concordia dei vescovi, che ostacola la realizzazione delle loro richieste.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.

Luoghi rilevanti
Parzow