MssCol 603/Lettera 127

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
Regesto veloce

Commendone aggiorna sulla redazione della risposta agli ambasciatori cesarei riguardo al matrimonio del re; segnala inoltre nuovamente la causa di Paolo Emilio Giovannini, suo scrivano.

Numero documento
127
Estensione materiale
cc. 24r-24v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
17 aprile 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 165-167.

Regesto approfondito

I senatori hanno fatto oggi istanza a Sigismondo II Augusto di designare in tutte le province dei governatori che provvedano «in caso di qualche novità o bisogno». Il re ha acconsentito, promettendo di nominare a tale ruolo alcuni di loro; ha aggiunto che se ne partiva per la Lituania e che raccomandava loro le rispettive province.

 «Foglio a parte»

Giulio Parisano, vescovo di Rimini, vuole privare Paolo Emilio Giovannini, al servizio di Commendone come scrivano, del suo beneficio parrocchiale di Gatteo, in quanto non residente nella diocesi. Commendone prega d’intervenire presso il vescovo a favore del Giovannini, il quale è stato trattenuto in Polonia per richiesta di Commendone e quindi da problemi di salute, ma è ora pronto a rientrare in Italia dopo le festività pasquali.

 «Cifra»

L’altro ieri il re si apprestava a dare una risposta, «tutta di parole generali», ai rappresentanti imperiali, Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, e il barone Wilhelm von Kurzbach. Commendone aveva perciò fatto «officio» preventivamente con Piotr Myszkowski, vicecancelliere di Polonia. Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, è stato quindi incaricato di preparare una nuova versione della risposta, nella quale il sovrano rinnova la propria devozione a casa d’Austria, sottolinea i patimenti a lui derivati dal matrimonio con Caterina d’Asburgo ed esprime l’intenzione di riferire di persona sulla questione a Massimiliano II, dopo che sarà tornato dalla Lituania.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.

Luoghi rilevanti
Rimini