MssCol 603/Lettera 129

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
Regesto veloce

Commendone informa sullo svolgimento dei riti della settimana santa e suggerisce di rilasciare nuove facoltà di assolvere gli eretici. Ragiona inoltre sugli ultimi sviluppi della questione del matrimonio del re e sull’ormai prossimo invio di un nuovo nunzio in Polonia.

Numero documento
129
Estensione materiale
cc. 25v-27r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
25 aprile 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 169-171.

Regesto approfondito

Durante la settimana santa «è stato un grandissimo concorso di popolo alla comunione, et con grandissima devotione et un gran numero se n’è communicato di man mia». Sigismondo II Augusto ha ricevuto la comunione il giovedì santo. «Delli nobili, per questa varietà di sette et per le scommuniche che costoro ogni dì mandano l’uni contra l’altri, molti ritornano alla Chiesa, molti vacillano».

Il breve concesso a Melchior Mościcki, confessore del re, ha dato i suoi frutti: durante tutta la settimana egli ha confessato «heretici che ritornano alla Chiesa». Commendone suggerisce che «questa facultà absolvendi» venga concessa anche ad altri ecclesiastici che ne siano degni, non dovendosi abbandonare la cura del Regno, «dove molti cominciano a ritornar adietro pentiti de’ suoi errori».

Secondo gli ordini ricevuti, Commendone continuerà il suo servizio fino alla nomina di un successore, sulla quale sarà opportuno attendere le lettere di Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, «essendo di grand’importanza che il nuntio che verrà habbia buona intelligenza con Sua Signoria Illustrissima». Commendone farà visita a Hosius a breve, «per le cose della synodo» e per altre questioni, avendo già stabilito di ritrovarsi dopo la conclusione della Dieta provinciale di Prussiaalla fine di maggio.

Commendone attende risposta da Roma sull’istanza «dell’Orichovio [Stanisław Orzechowski]», il quale gli ha inviato l’assoluzione «ab heresi» ottenuta da Berardo Bongiovanni, già nunzio in Polonia e lo sollecita a pronunciarsi sul suo caso.

Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, dice di sapere che sono state inviate da Roma alcune «commissioni» per lui. Se il riferimento è ad alcuni brevi sul «concilio [provinciale], di quali però sarebbe bene che non havesse notitia».

In dubbio se siano o meno pervenute a Roma, Commendone elenca le sue ultime lettere, a partire dal 16 febbraio.

 «Cifra»

Commendone ha invitato de Mościska, a fare al re, in confessione, una «admonition gagliarda sopra molte cose»; il confessore ha poi riferito che il sovrano si è detto speranzoso di poter riparare ai disordini del paese grazie al recupero dei beni regi, non appena si libererà dalla guerra; ha ribadito poi di aver abbandonato l’idea di divorziare.

Limitata la questione tra casa d’Austria e il re al punto della coabitazione, Commendone ritiene opportuno provvedere alla nomina di un nuovo nunzio, che sia «di buona vita et integro et piutosto habbia questa due conditioni sole che tutte l’altre insieme».

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.