MssCol 603/Lettera 134
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
- Regesto veloce
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Commendone informa sull’istanza rivolta dall’imperatore a Sigismondo II Augusto che sia consentito a Caterina d’Asburgo partecipare alle esequie di Ferdinando I.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 134
- Estensione materiale
- cc. 31r-32r
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Petricovia
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 17 maggio 1565
- Edizioni del documento
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Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 176-178.
- Regesto approfondito
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Il rappresentante cesareo che, per ordine di Massimiliano II, ha visitato Caterina d’Asburgo, ha riferito che è soddisfatta dell’andamento della vertenza che la riguarda; la regina ha chiesto inoltre di poter partecipare alle esequie del padre Ferdinando I e di rivedere l’imperatore suo fratello e la cognata Maria d’Asburgo, con l’occasione dell’imminente viaggio di Sigismondo II Augusto in Lituania. L’imperatore ha ricevuto la lettera della regina contestualmente a quella del sovrano polacco e ha ordinato ai suoi rappresentanti in Polonia, Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, e al barone Wilhelm von Kurzbach, di consentire all’abboccamento con il sovrano polacco e di sostenere l’istanza della regina, che raccomanda sia presentata «con molta destrezza, non secondo le prime commissioni date loro sopra di questo, cioè con risentimento et con mala satisfattione, et che sopra tutto non mostrino di voler levar affatto la regina fuori del Regno». I due hanno già richiesto udienza al re.
I palatinati di Cracovia e Sandomiria hanno accettato la contribuzione per la guerra e, nonostante i contrasti, tutti ora sembrano approvarla, a parte «alcuni pochi et questi heretici», cosa che Commendone non ha mancato di rimarcare con il sovrano. Dal re sta al momento cercando di ottenere un decreto che tolga «ogni forza» alla recente costituzione «et confermi di novo tutti i privilegii et immunità degl’ecclesiastici». Non appena la questione sarà chiusa partirà per la Prussia e spera che partano contestualmente anche gli inviati dell’imperatore. Invierà la sua risposta alle scritture dell’arcivescovo dopo averle sottoposte anche a Stanislao Hosius, vescovo di Varmia.
«Cifra»
Commendone ritiene pericolosa la richiesta dell’imperatore di lasciar partire la regina e e auspica che non faccia nascere ulteriori difficoltà.
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.