I tre nunzi Commendone, Zaccaria Dolfin e Stanislao Hosius scrivono a Carlo Borromeo un dettagliato resoconto delle trattive di cui sono stati protagonisti alla corte imperiale. Giunto a Vienna il 3 gennaio, Commendone ha informato Dolfin e Hosius dell’indizione del concilio a Trento e dell’incarico, conferito a lui e a Dolfin, di annunciare la convocazione del concilio in Germania. Il 5 gennaio i tre diplomatici sono stati ricevuti dall’imperatore. Commendone ha consegnato a Ferdinando d’Asburgo il breve papale e, dopo la lettura del documento, ha tenuto un’orazione sulla necessità del concilio. L’imperatore ha accolto favorevolmente la notizia dell’apertura e ha chiesto di mettere per iscritto quanto comunicatogli durante l’udienza, per preparare la sua risposta. Nonostante il divieto papale di produrre altra documentazione scritta, i nunzi hanno dovuto cedere alla richiesta dell’imperatore per non pregiudicare l’esito dei negoziati. Lo stesso giorno sono stati ricevuti dal re di Boemia Massimiliano d’Asburgo, il quale si è mostrato ben disposto verso il concilio. L’8 gennaio, infine, i nunzi hanno ricevuto la risposta dell’imperatore, che insiste sull’opportunità che Commendone e Dolfin si rechino al «convento» dei principi protestanti a Naumburg il 20 gennaio. Seguono le trascrizioni dello scritto consegnato all’imperatore e della risposta del sovrano.