Rientrato a Berlino, Commendone ha ricevuto la risposta del giovane arcivescovo di Magdeburgo, che afferma di essere pronto a recarsi a Trento. Inoltre, il nunzio ha ritenuto conveniente non consegnare il breve di convocazione del concilio alla città di Magdeburgo, mostratasi già apertamente ostile al concilio in occasione dell’incontro dei principi protestanti di Naumburg. Commendone spiega poi al cardinale Carlo Borromeo di avere consegnato il breve alla consorte dell’elettore, che ha ribadito la propria fede cattolica. Quanto al concilio, l’elettore di Brandeburgo ha insistito sull’opportunità di concedere il voto anche ai protestanti, la cui esclusione dalle precedenti sessioni del Tridentino non ha fatto che acuire i contrasti, pregiudicando le possibilità di una pacificazione della Germania. Dopo aver ribattuto al suo interlocutore come in passato i protestanti avessero rifiutato ogni confronto, Commendone riferisce di avergli apertamente spiegato le sue perplessità di fronte alla proposta di convocare una riunione di uomini dotti per promuovere un’incisiva riforma della Chiesa. Infine, l’elettore ha mostrato al nunzio la propria raccolta di reliquie: vorrebbe arricchire la collezione con un pezzo della Croce, che spera di ottenere dal pontefice.