Il 16 maggio Commendone ha consegnato il breve papale alla governatrice dei Paesi Bassi, Margherita d’Austria, devota cattolica; l’indomani recapiterà la lettera del cardinale Carlo Borromeo al cardinale Perrenot de Granvelle. Quest’ultimo vorrebbe trattenerlo e sconsiglia la missione diplomatica in Danimarca. Prima di giungere a Bruxelles, Commendone ha inoltre svolto il proprio ufficio presso la Facoltà teologica e l’università di Lovanio, richiamando l’importanza del giuramento di fede cattolica per l’ammissione agli studi. Teme l’influenza di coloro che, recatisi a studiare in Francia e Germania, si convertono alle dottrine protestanti e, rientrati nei Paesi Bassi, assumono cariche pubbliche. A Deventer un laureato protestante di Heidelberg è stato nominato titolare della parrocchia, che è un giuspatronato della città. Il consiglio cittadino ha inoltre scritto a Roma per potergli attribuire un canonicato. La recente redistribuzione delle diocesi ha lasciato senza pastori molti territori, perché i vescovi che vi avevano giurisdizione ora non se ne curano, e i nuovi vescovi non hanno ancora ricevuto le bolle pontificie di conferma della nomina. Le città temono quindi che i nuovi vescovi, non ancora entrati in carica, si comporteranno «come nuovi inquisitori». Commendone dà infine notizia dell’insuccesso dell’incontro che i principi protestanti avrebbero dovuto tenere a Herford il 10 aprile e dei movimenti militari che si registrano presso Brema. Caldeggia nuovamente la nomina di Christoph von Schöneich al vescovado di Lubecca e si rallegra dell’incarico affidato a Federico Borromeo.