Ms. 86 / Lettera 76
- Sottounità / Unità archivistica
- KU, KSRL, Graziani-Commendone Coll., Letterbooks-Commendone, Ms. 86, Registro 3
- Regesto veloce
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Commendone ha saputo da un gentiluomo della corte di Danimarca che il re si recherà presto a Lipsia, occasione propizia per un incontro. Riferisce poi al cardinale Carlo Borromeo come alcuni ritengano che il re di Danimarca si rechi in Germania non tanto per presenziare alle nozze del principe d’Orange, ma piuttosto con la speranza di ottenere in moglie una figlia dell’imperatore. È ormai di dominio pubblico l’intenzione del re di Svezia di partire per l’Inghilterra subito dopo l’incoronazione, per affrontare «il negotio del matrimonio» e la questione della guerra contro il Regno moscovita. Con il decano del capitolo di Lubecca Commendone ha parlato del nuovo vescovo eletto dal capitolo della città: come spesso accade in Germania, è di dubbia ortodossia, ma è stato nominato perché ritenuto capace di difendere i diritti territoriali della diocesi. Un poscritto annuncia il conferimento dell’incarico di recarsi presso il re di Svezia e il relativo breve giunto da Anversa.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 76
- Estensione materiale
- pp. 26-31
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Lubecca
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 10 luglio 1561
- Edizioni del documento
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Di alcuni manoscritti concernenti la storia del Concilio di Trento raccolti dal p. Alberto Mazzoleni, «Miscellanea di storia italiana edita per cura della Regia Deputazione di storia patria», VI (1865), pp. 1-240, cfr. pp. 182-186; parzialmente in Concilium Tridentinum. Diariorum, actorum, epistularum, tractatuum nova collectio, VIII, parte V, a cura di S. Ehses, Friburgo, Societas Goerresiana, 1919, pp. 232-233; regesto in Nuntiaturberichte aus Deutschland, 2/II: Nuntius Commendone, 1560, Dezember - 1562, März, hrsg. v. A. Wandruszka, Graz, Böhlaus, 1953, p. 23.
- Note libere
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In calce alla lettera si segnala che essa fu spedita anche al cardinale Ercole Gonzaga, con testo identico fino al capoverso che inizia con «Il decano».