Giunto a Nancy il 3 gennaio, il 6 Commendone è stato ricevuto in udienza dal duca di Lorena, in presenza della madre, Cristina di Danimarca, e della moglie, Claudia di Valois. In una successiva udienza privata, Commendone ha discusso a lungo con la madre del duca in merito alla difesa del cattolicesimo nel ducato, e del pericolo che i principi protestanti muovano guerra approfittando della loro superiorità militare. Hanno inoltre parlato di alcuni consiglieri del sovrano vicini alle dottrine protestanti. Quanto all’invio di ambasciatori al concilio, il duca gli ha fatto sapere che si adeguerà alle decisioni dell’imperatore; di fronte a questa risposta il nunzio ha sottolineato la pronta adesione di altri sovrani e principi cattolici alle richieste papali. A Nancy Commendone ha inoltre avuto modo di conversare diffusamente con il cardinale di Lorena sulle «cose di Germania et di Francia». Per la città sono passati due gentiluomini della corte di Francia incaricati di recapitare alcune lettere al duca di Guisa, nelle quali si auspicava il suo ritorno a corte. Il duca vi si recherà a metà quaresima, dopo essersi diretto a Saverne con il fratello cardinale per «abboccarsi» con il duca di Württemberg. Commendone chiede quindi al duca di approfittare dell’occasione per capire le reali intenzioni dei principi protestanti riguardo al concilio e, conscio della sua non comune abilità politica, per rassicurarli sulla sincerità delle intenzioni del papa.