b. 62A / Lettera 65

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Grazie a una lettera dal canonico di Posnania Albert Staniewski, Mikołaj Tomicki ha saputo che Graziani si è risentito poiché non ha più ricevuto sue notizie dopo il ritorno in Polonia. I motivi del suo silenzio sono stati tre: la carenza di notizie degne di essere comunicate, il suo cattivo stato di salute durante gli ultimi tre mesi e lo scarso numero di stazioni di posta sul suolo polacco. Peraltro, neanche Tomicki ha ricevuto missive da parte di Graziani negli ultimi due mesi, e lo prega pertanto di non essere adirato con lui. Dopo un soggiorno nei possedimenti del padre Jan Tomicki, castellano di Gnesna, Mikołaj si trova ora a Wierusovo in compagnia della madre Zofia Oporowska, e una volta al mese potrà far recapitare le proprie lettere a Cracovia. Su istigazione di ministri e predicatori riformati, Jan Tomicki e i suoi servitori stanno cercando in ogni modo di convertire Mikołaj alla fede riformata. In merito a tale questione Tomicki consegnerà a breve al mercante Sebastiano Montelupi un messaggio riservato per Graziani e per il cardinale Commendone. Prima di recarsi a corte al termine della dieta, Tomicki desidera leggere lo scritto «De despota Valachorum principe» di Graziani e si offre di inviargli in cambio un’opera che sta componendo sulla base delle sue recenti letture patristiche. Chiede poi a Graziani se il giovane padovano Celio Porro, figlio di Ludovico, abbia ricevuto e già speso i 15 ongari inviatigli da Tomicki. Quest’ultimo invia infine i suoi saluti a Federico Pendasio, Ottavio Amalteo, Jerónimo Nadal e Francesco Renaldi.

Tipologia
it
Numero documento
65
Estensione materiale
8 pp.
Luogo di redazione
Wierusovo
Data di redazione
26 giugno 1571
Note libere

Lettera autografa, spedita.

Luoghi rilevanti
Cracovia