b. 62A / Lettera 97

Regesto veloce

Il segretario Giovanni Battista Caro riferisce ad Antonio Maria Graziani una serie di notizie riguardanti la corte di Roma. Pio V ha dato licenza a Giovanni Tolosani di unirsi al seguito del cardinale Giovanni Francesco Commendone, ma Tolosani desidera avere anche il benestare del cardinale Girolamo Rusticucci prima di lasciare la città papale. Tolosani si aspetta di ricevere dal cardinale Commendone un compenso mensile superiore ai cinque scudi, ragione per cui il protonotario Diego de Ávila ha già chiesto al banchiere fiorentino Pietrantonio Bandini di versare a Tolosani dieci scudi per le spese di viaggio. L’ambasciatore imperiale a Roma Prospero d’Arco, al quale Caro ha riferito dell’incarico offerto a Tolosani, ha inoltre chiesto chiarimenti su di un presunto infortunio occorso a Commendone. Su indicazione di quest’ultimo, Ávila ha pregato il cardinale datario Marcantonio Maffei e Scipione Gonzaga di accordare la loro protezione ai figli di Ottavio I Landi, conte di Rivalta. Caro ha poi incontrato il cardinale Rusticucci il quale, oltre ad esprimere il suo assenso alla partenza di Tolosani, gli ha suggerito di verificare se in passato i legati abbiano sempre dovuto pagare per la stesura della propria bolla di nomina. Infatti qualora egli rintracci dei precedenti in tal senso, Commendone potrà essere esentato dal costo della redazione del provvedimento, cui si sta dedicando il domenicano Vincenzo Celli. Antonio Maria Zaccagni, servitore del nunzio Giovanni Dolfin, ha riferito più volte ad Ávila e a Caro che un certo fra Melchiorre, protetto dai cardinali Giovanni Francesco Gambara e Otto Truchsess von Waldburg, chiede di essere esonerato dal confino nell’abbazia benedettina di S. Gregorio al Celio. Ávila ha risposto a Zaccagni che, prima di prendere qualunque decisione, è necessario avere il parere di Commendone. Il cardinale Marco Sittico Altemps si è rimesso in salute e, per sfuggire al torrido clima romano, si è ritirato in un podere acquistato in Toscana. Caro e Ávila, insieme con Alessandro Avogaro, mandano i loro saluti a Commendone e a Graziani.

In allegato un lungo avviso «Di Roma, a li 28 di luglio 1571».

Numero documento
97
Estensione materiale
10 pp.
Luogo di redazione
Roma
Luogo di ricezione
Verona
Data di redazione
28 luglio 1571
Note libere

Lettera autografa, spedita. In attergato, nota di Girolamo Lagomarsini con data cronica.