Ms. E105 / Lettera 166

Regesto veloce

Il cardinal Borromeo ha comunicato a Commendone l’ordine del papa di rimanere in Germania per la Dieta e di attendere a Vienna nuove istruzioni. Commendone teme che il cardinal Dolfin non gradisca questa decisione: se Commendone sarà legato alla Dieta e Dolfin legato all’imperatore, la rottura sarà inevitabile perché – come già accaduto durante le missioni precedenti – non c’è fiducia e unità d’intenti tra loro. Anche il vescovo di Varmia condivide questi timori. L’ambizione personale e l’intervento delle autorità civili stanno rovinando la Chiesa: se il cardinal Borromeo visitasse la Germania potrebbe verificare quanti inviati papali hanno lavorato per il proprio tornaconto. In generale, inviare due diplomatici a trattare un negozio importante è pericoloso perché i dubbi e i disegni di ciascuno causano irrisolutezza. Inoltre, avere due cardinali a una Dieta «è poca dignità del Collegio»: sarebbe opportuno inviare un cardinale legato e un nunzio, che si occupi di tutte le incombenze che il primo non può seguire di persona. La disparità di grado fra i due ridurrebbe le possibilità di contrasto. In seguito l’inviato alla Dieta, avendo avuto occasione di conoscere le dinamiche politiche tedesche, potrebbe rimanere come nunzio ordinario. Commendone chiede quindi a monsignor Davila di dissuadere Borromeo dal suo proposito, tacendo però per quanto possibile sul cardinale Dolfin, per evitare di offenderlo. Commendone stesso scriverà a Borromeo in proposito.

Numero documento
166
Estensione materiale
cc. 53r-54v
Destinatario
Ávila (de), Diego
Note libere

Parti di testo cassate e riscritte. Annotazione al margine destro della c. 53ar: «del 1566».