Commendone e Graziani sono in attesa dell’ordine di partire per la legazione in Germania e Polonia. Graziani chiede se l’entrata di Commendone a Vienna debba essere fatta in forma privata e senza clamore o in forma ufficiale secondo il cerimoniale. Già in occasione della legazione precedente, Commendone era entrato nella capitale senza cerimonie per non esporsi a «impertinenza, o irrisione» da parte dei numerosi «heretici» presenti alla corte imperiale. Graziani sollecita il destinatario a parlarne al cardinale Girolamo Rusticucci al fine di conoscere la volontà del papa: se verrà scelta la forma ufficiale, sarà opportuno avvertire per tempo l’ambasciatore imperiale a Roma e l’imperatore.