Graziani rimprovera Alessandro Trivio per aver scritto «acerbamente» al cardinale di Como, Tolomeo Gallio, il quale ha cercato di favorirlo senza riuscirci, e fa presente al destinatario che non ha portato a termine un incarico affidatogli in quanto le circostanze non lo permettevano, ma ciononostante è stato premiato: non andrà più a Pambergh, ma avrà un nuovo incarico in Vestfalia. Graziani spera che quest’ultimo venga dilazionato in modo da dare a Trivio la possibilità di portare a termine quello in corso. Fornisce infine istruzioni su come scrivere al cardinale Gallio d’ora in poi: Trivio dovrà «dare largo avviso» delle informazioni che raccoglierà e «rappresentar bene le cose come stanno, lasciando la deliberatione del resto al giuditio de’ padroni».