Ms. E105 / Lettera 972

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Il mittente promette di scrivere più assiduamente sul «negotio del pallio» dal momento che l’ambasciatore non riferisce direttamente al destinatario e al patriarca di Aquileia, Giovanni Grimani. Ieri l’ambasciatore ha manifestato al papa il rammarico del Senato veneziano per i dubbi sollevati a Roma sulla sentenza favorevole al patriarca data a Trento, paventando che una simile contestazione possa dare adito ad altre più ampie sui decreti del Concilio, rilievo cui il papa ha replicato che «non sta bene dir queste parole». L’ambasciatore ha reso noto al papa il disappunto di Venezia per l’invio in diocesi del destinatario, coadiutore del patriarca, in un momento tanto delicato, esponendo quindi le proteste del vescovo di Trieste contro il sinodo indetto dal vicario del patriarca e sottolineando la necessità di scoraggiare i tentativi di parte asburgica di nominare un patriarca «tedesco». Il papa, pur replicando di non aver mai avuto intenzione di danneggiare Venezia e di essere disposto a revocare l’ordine di residenza inviato al destinatario, ha dichiarato di volersi consultare con l’Inquisizione quanto alla questione del pallio. In seguito, l’ambasciatore ha avuto un analogo confronto con il cardinale di Como, Tolomeo Gallio, e ha discusso con il cardinale Giovanni Francesco Gambara, membro dell’Inquisizione, il quale si è detto ben disposto verso il Grimani, precisando però che «in quello che appartenesse all’Inquisitione egli non portarebbe rispetto al papa medesimo né harebbe mai altro inanzi agl’occhi che lo scarico de la sua conscienza». Il mittente ritiene che il cardinale Gambara abbia mentito e che, anzi, sia il principale promotore delle trame contro il patriarca.

Numero documento
972
Estensione materiale
cc. 305v-307v
Mittente
incerto
Destinatario
incerto
Destinatario probabile
Giustinian, Alvise
Data di redazione
22 febbraio 1579
Note libere

Parti di testo cassate e riscritte.

Luoghi rilevanti
Trento