b. 62B / Lettera 199

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Mikołaj Tomicki si scusa con Antonio Maria Graziani per non avergli ancora scritto un’epistola latina, ma è troppo impegnato a rispondere alle lettere arretrate di altri suoi corrispondenti quali il vicencancelliere Franciszek Krasiński, il medico Stephanus Micanus, il gesuita Stanisław Warszewicki, lo studente Jan Piotrowski e Pietro Vettori, nipote dell’arcivescovo di Candia Pietro Lando. Tomicki sta inoltre preparando una lezione su Aristotele, in cui dovrà difendere alcune sue tesi dalle critiche di Camillo Carga. Alla disputa sarà presente anche l’abate di Asola Andrea Lippomano. Riferisce poi che Benedetto Boldieri, membro della ‘familia’ del cardinale Giovanni Francesco Commendone, non è ancora giunto a Padova. Oltre a ringraziare Graziani per aver portato i suoi saluti al cardinale Stanislao Hosius, Tomicki lo prega di mandargli la lettera indirizzata al palatino di Lublino Jan Firlej. Racconta infine che l’abate Lippomano gli ha mostrato una sua lettera latina all’imperatore Massimiliano II in cui lodava il cardinal Commendone. Dopo aver riferito della visita ai conti veronesi Borso, Carlo, Ercole e Ricciardo di San Bonifacio, Tomicki riporta i saluti del suo precettore Georgius Pomorius a Graziani.

Tipologia
it
Numero documento
199
Estensione materiale
5 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
14 aprile 1570
Note libere

Lettera autografa, spedita. In attergato, nota di Girolamo Lagomarsini con data cronica.