b. 62-I / Lettera 7

Regesto veloce

Graziani espone i colloqui avuti con Massimiliano II e illustra le richieste dei lituani riguardo alla successione al trono polacco.

Numero documento
7
Estensione materiale
14 pp.
Data di redazione
31 luglio 1572
Regesto approfondito

Giunto a Vienna, Graziani si è trattenuto a colloquio con il nunzio e subito dopo ha incontrato il maggiordomo di Massimiliano II Johann Trausen. Questi il giorno dopo lo ha introdotto all’imperatore.

Nella prima udienza con Massimiliano II Graziani ha riferito sulla situazione nel Regno e in Lituania, insistendo sulla necessità per l’imperatore di trovare sostegni nel Granducato. A questo proposito ha messo in luce come Commendone abbia sfruttato il rapporto di amicizia con Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, e con Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, duca d’Olica, per convincerli a sostenere l’imperatore. Ha ricordato che, in un incontro in luogo sicuro con questi ultimi, il legato ha appreso l’intenzione dei lituani di separarsi dalla Polonia sotto un proprio sovrano e di sostenere un Asburgo, intenzione condivisa, tra gli altri, da Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna e zio del duca d’Olica. Ha inoltre riferito che Chodkiewicz e il duca d’Olica hanno dato mandato al legato di trattare a loro nome le condizioni per il sostegno all’imperatore, in modo da essere pronti ad agire nel momento della morte del sovrano.

Graziani ha anche esibito a Massimiliano le lettere inviate al legato dai due nobili, che offrono di fornire venticinquemila cavalli all’imperatore, un’offerta che potrebbe assicurare agli Asburgo lo stesso trono di Polonia. I lituani del resto sostengono che la loro scelta potrebbe spingere i polacchi sulla medesima strada. L’imperatore, pur dichiarandosi grato a Commendone, ha preso tempo per decidere; Graziani lo ha esortato ad affrettarsi.

Il discorso si è poi spostato su Olbracht Łaski, palatino di Siradia, il quale, pur appoggiato da molti, ha rifiutato la prospettiva di concorrere al trono, convinto da Commendone.

Graziani ha infine encomiato Jan Chodkiewicz per la sua scelta di farsi cattolico. L’imperatore ha dichiarato di non stupirsi di ciò, essendosi fatto cattolico lo stesso Łaski, e ha rilevato ironicamente la leggerezza della nazione polacca «la quale disse ch’era superba et perciò li parevano superbi gl’altri». Graziani ha infine suggerito a Massimiliano di portare dalla propria parte Jan Tomicki, castellano di Gnesna – eretico, ma particolarmente affezionato a Commendone -, attraverso il quale si potrebbero guadagnare anche i Górka.

Nella seconda parte della minuta Graziani aggiorna sui suoi contatti con Massimiliano II, il quale ha preso tempo per deliberare sulla questione lituana, sicché i lituani dovranno attendere l’arrivo nel granducato dell’inviato imperiale. L’imperatore ha comunicato la sua decisione anche a Jan Chodkiewicz, e a Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, duca d’Olica e Graziani lo ha esortato a scrivere anche a Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna.

Graziani torna nuovamente sulla partenza per la Polonia di quattro inviati imperiali, tra cui Vladislav von Pernstein, cancelliere di Boemia, «che haveria genti in ordine et in Slesia et in Ungheria, ma secretamente», e sulla richiesta di Massimiliano di innalzare al cardinalato gli ecclesiastici coinvolti nella missione imperiale in Polonia.

Dà conto infine del secondo incontro avuto con l’imperatore e di altri dettagli riferiti nella lettera a Tolomeo Gallio del 29 luglio 1572.

Note libere

Minuta da volgere in cifra, apparentemente mutila dopo il secondo bifoglio; una carta inserta riporta sul recto, di mano di Lagomarsini, riporta la chiave di cifra di Graziani. In attergato: «1572. Vienna, al cardinale. Cifra 31 luglio».