b. 62-I / Lettera 14

Regesto veloce

Graziani aggiorna sull’evoluzione degli schieramenti in Lituania e sulle tensioni nella Dieta della Convocazione.

Numero documento
14
Estensione materiale
10 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
16 gennaio 1573
Regesto approfondito

Graziani non è riuscito a incontrare Olbracht Łaski, palatino di Siradia, e Mikołai Tomicki: preferisce non partecipare a una cena a cui entrambi saranno presenti presso Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, perché ritiene di non poterne trarre «profitto».

Oggi in Senato sono state mosse svariate accuse contro Franciszek Krasiński, vescovo di Cracovia, tanto che Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, è stato dissuaso dal pronunciare il discorso programmato per oggi a favore di Krasiński.

Quest’ultimo è intervenuto oggi nel conflitto di precedenza tra Sebastian Mielecki, castellano di Cracovia, e Adam Konarski, vescovo di Posnania, prendendo posto in un seggio superiore rispetto a quelli dei due contendenti. Graziani ritiene che il vescovo di Posnania voglia evitare di sottoporre la questione della precedenza al Senato per evitare che venga presa una decisione contro di lui. La contesa è però pericolosa, tanto più che il castellano è sobillato da Jan Firlej, palatino di Cracovia, il quale vorrebbe che tutti gli ecclesiastici siedano a destra, così da lasciare tutta la parte sinistra del Senato ai «seculari», «desiderio vecchio di quest’ordine».

Dalla revisione dei conti del Regno è emerso un debito di un milione e quattrocento mila fiorini; si crede però che la cifra sia ancora maggiore.

Ieri c’è stato uno scontro tra Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia, e il vescovo di Cuiavia.

Cresce il malcontento nei confronti dell’abate Johann Cyrus, agente imperiale in Polonia: si dice sia in possesso di alcune patenti in bianco sottoscritte da Massimiliano II. Non riuscendo a convincere l’imperatore a richiamarlo, i senatori nobili minacciano di intervenire loro stessi contro di lui, affermando che chiameranno i tartari e i turchi pur di non sottomettersi a casa d’Austria.

Si dice che in Lituania sia stato già eletto l’arciduca Ernesto come nuovo sovrano polacco. Confermerebbe questa voce una lettera del maggiordomo di Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, dove si fa riferimento a fanti e cavalli assoldati per accogliere il «Signore loro». Se così fosse, i polacchi si indirizzeranno in via preventiva al figlio dello zar, inducendo anche i lituani a parteggiare per lui, anche se Jan Leśniowski sostiene il «Mosco» non abbia possibilità di diventare re.

Frattanto i senatori sostengono i nunzi della nobiltà per scongiurare che questi chiedano di riunire la Dieta dell’elezione «in campagna, dove i senatori temono grandemente di andare». Rimandano poi la decisione sulla data perché temono che, una volta stabilita, i nunzi possano decidere di lasciare Varsavia, impedendo loro di ascoltare gli ambasciatori e di «stabilire le loro pratiche». Corre inoltre voce di un’alleanza tra il vescovo di Cracovia e i palatini di Cracovia, Podolia e Posnania.

Graziani precisa che annota quotidianamente le notizie nell’ordine in cui ne viene a conoscenza, per evitare di tralasciarne e per avere sempre lettere pronte da spedire all’occorrenza.

Note libere

Lettera autografa, probabilmente spedita; testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA.