b. 62-I / Lettera 33

Regesto veloce

Graziani aggiorna sui contrasti con Jan Firlej, palatino di Cracovia, e i suoi fautori riguardo all’elezione a re di Polonia di Enrico di Valois.

Tipologia
it
Numero documento
33
Estensione materiale
8 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
12 maggio 1573
Regesto approfondito

Il testo della Confederazione non è stato modificato rispetto alla sessione precedente della Dieta, ma copiato su pergamena e sottoscritto da chi voleva. I vescovi e Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, non l’hanno firmato e anche Franciszek Krasiński, vescovo di Cracovia, che aveva approvato la prima versione del testo credendolo valevole per il solo interregno, si è adeguato alla posizione degli altri prelati polacchi. Tra i firmatari ci sono alcuni senatori cattolici, tra cui Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, e Olbracht Łaski, palatino di Siradia, i quali hanno posto la condizione di non essere attaccati per motivi religiosi. Graziani farà in modo che i vescovi sottoscrivano una protesta formale contro quel documento. La discussione sugli «altri articuli» continua.

I seguaci di Jan Firlej, palatino di Cracovia, continuano a disertare il Senato: essi denunciano, in particolare, la mobilitazione di uomini armati contro di loro. Ribadiscono che l’elezione del re non è valida perché, diversamente da quanto era stato loro promesso, non si sono discusse prima le loro richieste; lamentano inoltre che sia avvenuta a loro insaputa la convocazione degli inviati francesi. Hanno anche sottolineato come le città di Cracovia e Leopoli, nonché la Prussia intera, non approvino la nomina di Enrico di Valois e come il popolo di Varsavia cerchi armi per intervenire «nelle differenze del Senato», reiterando infine la condizione che il re sposi Anna Jagellona.

Ne è nata una discussione accesa. Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, ha replicato di aver disposto lo schieramento di uomini armati a scopo difensivo. Quanto alle richieste dei dissenzienti, ha ricordato che l’arcivescovo aveva garantito che sarebbero state discusse e che frattanto era stata data la possibilità di sottoscrivere la Confederazione. Lo stesso Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia, seguace di Firlej, aveva poi approvato la convocazione degli inviati francesi – il vescovo Jean de Monluc, dell’abate Guy de Saint Gelais, signore di Lansac e di Gilles de Noailles, abate d’Isle – per discutere i termini dell’elezione. Il palatino di Vilna ha aggiunto che non va dato eccessivo peso alle istanze di singole città, tanto più che Leopoli e Cracovia hanno deciso alla fine di uniformarsi al parere della maggioranza. Riguardo ad Anna Jagellona, il palatino ha insistito sulla necessità di dimostrarle «la medesima gratitudine che havevan fatto i loro maggiori verso questa reliquia del sangue de’ loro».

Graziani avvisa di aver inviato attraverso un altro messo una lettera di Andrzej Zborowski.

Note libere

Lettera autografa, probabilmente spedita.

Luoghi rilevanti
Cracovia
Leopoli