b. 62-I / Lettera 35

Regesto veloce

Graziani aggiorna sul clima di tensione originato dalla Confederazione di Varsavia.

Tipologia
it
Numero documento
35
Estensione materiale
4 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
13 maggio 1573
Regesto approfondito

Il modo di procedere di Jan Firlej, palatino di Cracovia, e dei suoi fa pensare che siano fomentati da un’«intelligenza straniera di qualche momento». Essi continuano a contestare l’elezione del re, che non avrebbe rispettato le condizioni da loro poste. Accresce il clima di sospetto la voce secondo cui i signori di Cracovia si sarebbero ritirati nelle loro terre su richiesta di Firlej per assicurare il castello e la città in caso di conflitto. Si dice poi che Jerzy Olelkowicz, duca di Sluzco, e il conte Andrzej Górka starebbero sovvenzionando il palatino.

Sebbene non mostrino «disegni di novità», i seguaci di Firlej hanno interesse a mantenere lo stato di allerta per ottenere che, nell’urgenza di confermare l’elezione, i vescovi e i cattolici sottoscrivano la Confederazione. Hanno così convinto a firmarla Olbracht Łaski, palatino di Siradia e lo stesso Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, del quale si dice che abbia ricevuto da Gregorio XIII, tramite Commendone, trentamila scudi per fare la guerra agli eretici.

Oggi in Senato sono stati letti gli altri «articoli» e si è ordinato a Hieronim Ossoliński, castellano di Sandomiria, di riformularli.

Per quanto riguarda la Confederazione, si cerca di eliminare ogni riferimento al clero, in modo che sia approvata «solo in nome de’ seculari, acciocché i vescovi non habbiano da protestarci contra»; frattanto i prelati non l’hanno ancora sottoscritta e Graziani spera che Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, faccia formale protesta.

Graziani ha chiesto a Vincenzo Dal Portico, nunzio pontificio in Polonia, di scrivere a Commendone quanto prima.

Note libere

Lettera autografa, spedita.