Krzysztof Rozdrażewski conferma che saranno a breve da Commendone un messo da inviare a Vratislavia, insieme a due servitori di Olbracht Łaski, palatino di Siradia.

Ieri in casa di Adam Konarski, vescovo di Posnania, si è discusso delle difficoltà degli inviati francesi – Jean de Monluc, l’abate Guy de Saint Gelais, signore di Lansac e Gilles de Noailles, abate d’Isle – ad approvare le condizioni presentate dal Senato. In tale situazione Konarski minaccia di non unirsi alla delegazione polacca in Francia se non sarà approvato l’articolo del matrimonio tra Enrico di Valois e Anna Jagellona; non si è invece opposto alla sottoscrizione degli articoli e della Confederazione. La posizione di Konarski ha indotto i vescovi a sospettare che il suo unico scopo sia salvaguardare gli interessi dell’Infanta. Non è stata raggiunta ancora un’intesa, e oggi è previsto un ulteriore incontro.

Il vescovo di Posnania ha consegnato il testo del giuramento a Graziani, che ha quindi tentato di ottenere per via ufficiale quello della Confederazione, che però non risulta ancora registrato tra gli atti della Dieta. Precisa che a tale scopo «non ci vuol mezzo di nobili» e che si serve perciò di un notaio parente di Lascowski, al quale rinnoverà la richiesta. 

Graziani fa riferimento a un non meglio identificato «negotio del piotrcovita», che dovrebbe essere esaminato da due «theologi» prima di seguire Łaski in Francia.

Graziani inoltra in allegato alcune lettere, tra le quali quella di Jan Chodkiewicz potrebbe essere inviata, in tutto o in parte, a Giovanni Dolfin, nunzio pontificio all’imperatore, e al papa.

Graziani avvisa che neppure oggi raggiungerà Commendone e chiede nuovamente cavalli da vettura.