b. 62-I / Lettera 68

Regesto veloce

Graziani informa sull’arrivo a Cracovia di Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, e sul discorso da lui tenuto in Senato; dà conto inoltre delle reazioni alla sconfitta elettorale di Massimiliano II, che secondo alcuni potrebbe sostenere Ivan IV contro la Polonia.

Numero documento
68
Estensione materiale
7 pp.
Destinatario
Gallio, Tolomeo
Luogo di redazione
Cracovia
Data di redazione
27 novembre 1573
Regesto approfondito

L’arrivo di Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, a Cracovia ha spostato l’attenzione di tutti sulla guerra contro Ivan IV, ed è stato utile per contenere «l’impeto» generato dall’ulteriore dilazione dell’arrivo di Enrico di Valois in Polonia, causata – secondo alcuni avvisi dalla Francia – da «gravi impedimenti». Jan Chodkiewicz, Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, Andrzej Zborowski, preoccupati  sia perché «sanno che monsignor di Monluc [Jean de Monluc] ha sminuito […] la fede appresso il re», sia perché l’inviato di Enrico di Valois Nicolas d’Angennes, signore di Rambouillet, non è ancora arrivato. Hanno chiesto a Carlo Soderini, incaricato da Caterina de’ Medici di aggiornarla su quanto accade nel Regno, di farle capire che il re dovrà giungere il prima possibile. Lo stesso Graziani ha partecipato alla redazione della lettera.

Il ritardo e lo stato di sospensione inaspriscono le tensioni nel Regno. «Il signor Zafragnez, castellano biecense» [Stanisław Szafraniec], ha affermato che ci si fa ormai beffe dei sostenitori del duca di Valois e che, alla fine, questi non arriverà mai, incurante degli affari della Polonia.

Si dice che Massimiliano II sia coinvolto nella ribellione degli aristocratici in Rossia. L’imperatore può sperare di rovesciare il risultato dell’elezione perché gli eretici sono così ostili al re eletto che potrebbero mettere sul trono polacco l’arciduca Ernesto o chiunque possa far cadere il duca di Valois e si metta alle loro dipendenze.  Gli eretici hanno inoltre ispirato la commissione data ad Andrzej Taranowski, inviato polacco in Russia, di garantire a Ivan IV il possesso del Regno nel caso il duca di Valois non arrivi entro San Martino [11 novembre]. Dionizy Secygniowski, vescovo di Caminiecz, partigiano dell’imperatore, ha rivelato di aver ricevuto dall’imperatore una richiesta d’intervenire in Polonia a suo favore.

Graziani ha raccomandato a Jan Chodkiewicz di non commentare l’elezione prima dell’arrivo del nuovo sovrano, come suggerito da Commendone, e di sostenere l’invio di Andrzej Zborowski per sollecitare la venuta del re.

Nel Consiglio dei senatori Chodkiewicz ha dato notizie sull’«apparecchio e i movimenti del Mosco» [Ivan IV] in Lituania, esortando i polacchi a sostenere i lituani contro lo zar. Per quanto riguarda la missione di Taranowski, è emerso che i fautori sarebbero stati Jan Firlej, palatino di Cracovia, e Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia. Chodkiewicz ha inoltre denunciato le trame per far anticipare le esequie di Sigismondo II Augusto e la Dieta dell’incoronazione, che così sarebbe stata convocata in assenza dei lituani. Ha letto poi un documento – che Graziani invia in allegato e che è stato inoltrato anche in Francia – nel quale i lituani si impegnano a considerare nemico della patria chiunque si opponga all’elezione di Enrico. Il discorso di Chodkiewicz dovrebbe aver frenato i «novatori».

In occasione delle nozze di Jan Tarło, castellano di Radom, il palatino di Cracovia, quello di Podolia, e altri membri del loro gruppo si sono riuniti in una cittadina poco lontano da Cracovia. In quanto gran maresciallo, Chodkiewicz ha riservato a Rambouillet, in assenza del palatino di Cracovia, un alloggio già assegnato dal palatino.

Note libere

Lettera autografa. Allegato annunciato non presente.