b. 62-I / Lettera 78

Regesto veloce

Graziani informa sulla difficoltà degli inviati stranieri nel trovare alloggio a Cracovia e riporta dettagli del suo scambio con Nicolas d’Angennes-Rambouillet, inviato di Enrico di Valois in Polonia, riguardo alle trame degli eretici.

Numero documento
78
Estensione materiale
7 pp.
Destinatario
Gallio, Tolomeo
Luogo di redazione
Cracovia
Data di redazione
10 dicembre 1573
Regesto approfondito

Si avvicina la data prevista per l’arrivo in Polonia di Enrico di Valois, ma mancano nuove sul suo viaggio. È necessario che il re dia conto del suo ritardo, cosicché gli invitati alla sua incoronazione il 17 gennaio non giungano in città invano.

Taddeo Bottoni, ambasciatore di Ferrara in Polonia, è a Cracovia da alcuni giorni e alloggia in un’osteria perché non gli è stata offerta una residenza adeguata. Un modo deplorevole – secondo Graziani – di accogliere i rappresentanti stranieri, contrario alle consuetudini del Regno, secondo cui tutti debbono essere ospitati gratuitamente in occasione di adunanze pubbliche. Si dice che della situazione sia responsabile Jan Firlej, palatino di Cracovia, il quale – come gran maresciallo – avrebbe concesso la maggior parte degli alloggi ai suoi, che a loro volta speculano sugli affitti. Lo stesso Firlej si è rifiutato di trovare una sistemazione per Vincenzo Lauro, il nuovo nunzio pontificio in Polonia, dichiarando di dover ospitare il seguito del nuovo re «secondo le dignità di ciascuno».

Stamane si sono svolti i funerali della moglie di Andrea Dudith, già vescovo di Cinque Chiese [Pécs], durante i quali l’officiante ha esortato a prepararsi alla persecuzione «che soprasta, molto vicina, all’evangelo in questo Regno», scagliandosi contro la venuta del nuovo sovrano. Graziani sottolinea che alla funzione erano presenti tutti «i signori» convenuti a Cracovia, tranne Andrzej Zborowski, Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, e Nicolas d’Angennes-Rambouillet, inviato di Enrico di Valois in Polonia.

I rapporti tra il palatino di Cracovia e la città sono logorati al punto che i consoli intendono inviare due messi al re per «farne querela». Il palatino ha minacciato lo stampatore cui Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, aveva ordinato di pubblicare una lettera «che da’ conto dell’elettione».

 «1573, 10 dicembre Cracovia, cardinale di Como, cifra»

Graziani aggiunge alcuni dettagli del colloquio avuto con Rambouillet e riferito nella lettera a Commendone del 7 dicembre. Rambouillet ha chiesto che Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, venga informato sul progetto degli eretici in materia di giustizia, e ha pregato Graziani di intervenire come ritiene opportuno. L’inviato francese ha approvato l’intenzione di Graziani di aggiornare personalmente l’arcivescovo e Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, su quanto sta accadendo. Ha deplorato infine il rifiuto di Massimiliano II di dare udienza a Commendone, indegna – a suo dire – di un principe «christiano».

Graziani ha riferito a Rambouillet di avere ordine di attendere a Cracovia il nuovo nunzio pontificio.

Note libere

Lettera autografa; evidenziate parti da volgere in cifra. Tra la prima e la seconda carta il testo è barrato da un tratto di penna trasversale.