b. 62-I / Lettera 95
- Sottounità / Unità archivistica
- KU, KSRL, Graziani-Commendone Coll., Separate Letters, Ms. 62-I
- Regesto veloce
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Graziani riporta una serie di voci intorno all’arrivo del nuovo re Enrico di Valois e su una presunta alleanza tra Massimiliano II e Ivan IV.
- Tipologia
- it lettera sciolta, minuta
- Numero documento
- 95
- Estensione materiale
- 4 pp.
- Mittente
- Graziani, Antonio Maria <1537-1611>
- Destinatario
- incerto
- Regesto approfondito
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Dopo il rientro degli inviati polacchi in Francia, sono riprese le voci sul ritardato arrivo di Enrico di Valois. Si dice che il nuovo re sia trattenuto in Francia dagli ecclesiastici francesi e dai membri della casa di Guisa, che non voglia lasciare il Paese perché non si fida né di Carlo IX né del fratello Francesco Ercole, duca d’Alençon, che sia intimorito dalle difficoltà di governare la Polonia, portate «studiosamente» alla sua attenzione dal palatino di Cracovia e da tutti i suoi oppositori. Frattanto monta il malcontento, tanto che un eretico ha reso pubblicamente grazie a Dio di non aver permesso a Enrico di Valois di raggiungere la Polonia. Jan Tomicki ritiene che il ritardo stia esponendo il Regno a grandi rischi. Andrea Dudith, già vescovo di Cinque Chiese e agente di Massimiliano II, alimenta tali «spiriti di novità».
Proprio Massimiliano II avrebbe sobillato Ivan IV, promettendogli la Lituania in caso di spartizione del Regno. Lo zar dispone di tre eserciti, uno direttamente ai suoi comandi, attualmente stanziato a Polozco e diretto a Vilna, un secondo con a capo il figlio Teodoro, un terzo agli ordini di Magnus di Danimarca. Lo scopo di tali manovre è dividere i lituani; per questo motivo Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, arriverà stasera a Cracovia per parlare ai «senatori che si trovano qui». Si spera che Massimiliano II non attacchi direttamente il Regno per rispetto nei confronti del re di Francia e di Selim II e che a quel punto anche Ivan IV si ritiri.
È atteso a breve l’inviato di Enrico di Valois, Nicholas d’Angennes, signore di Rambouillet. Jean de Monluc, già rappresentante francese in Polonia, ha esaltato con il nuovo sovrano il palatino di Cracovia e la sua fazione, facendo «malissimi officij» contro i sostenitori dell’elezione. Graziani ricorda perciò che quando i cattolici avevano informato il re sui disordini in Polonia e avevano chiesto aiuti, il palatino di Cracovia aveva minimizzato il pericolo.
Caterina de’ Medici ritiene che si debbano riconciliare la fazione degli Zborowski con quella del palatino di Cracovia. Graziani ritiene al contrario che solo contenendo l’autorità di quest’ultimo il re potrà governare il paese e la «religione catholica» sarà solidamente ristabilita in Polonia. Il sovrano tuttavia è stato persuaso da Monluc a confermare i vecchi incarichi al palatino e ad affidarne altri a lui e ai suoi. Questi, appresa la notizia, si sono ritirati insieme fuori Cracovia.
- Note libere
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Lettera autografa. Data probabile: tra il 30 ottobre 1573 (arrivo di Jan Zborowski a Cracovia) e il 2 dicembre (arrivo di Rambouillet a Cracovia).
- Personaggi rilevanti
- Angennes (d’), Nicolas
- Carlo IX di Valois
- Caterina de' Medici
- Chodkiewicz, Jan Hieronimowicz
- Dudith Sbardellati, Andrea
- Enrico III di Valois
- Francesco Ercole di Valois
- Ivan IV
- Magnus di Danimarca
- Massimiliano II d’Asburgo
- Monluc (de), Jean
- Selim II <sultano ottomano>
- Teodoro I di Russia
- Tomicki, Jan
- Luoghi rilevanti
- Polosco