b. 62-II / Documento 2
- Sottounità / Unità archivistica
- KU, KSRL, Graziani-Commendone Coll., Separate Letters, Ms. 62-II
- Regesto veloce
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Informazione sulle condizioni della Polonia all’indomani della morte di Sigismondo II Augusto e sull’operato di Commendone.
- Tipologia
- it documento sciolto
- Numero documento
- 2
- Estensione materiale
- 14 pp.
- Mittente
- non identificato
- Destinatario
- non identificato
- Data di redazione
- 12 luglio 1572
- Regesto approfondito
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Il documento riporta notizie e riflessioni sulla situazione creatasi in Polonia in seguito alla morte del re [si vedano le lettere di Anton Maria Graziani a Commendone del 23, 27, 28, 29 e 31 luglio 1572].
Graziani premette che quando le condizioni di Sigismondo II Augusto si sono aggravate i senatori si sono concentrati sull’interregno, il che ha impedito, tra le altre cose, la prosecuzione del «negozio della Lega [contro i turchi]».
Dopo la morte del re la nobiltà si è subito divisa in fazioni. Essendo i nobili polacchi per lo più «poveri et pieni di debiti», ognuno tenta di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
Graziani annota in particolare che Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, e Olbracht Łaski, palatino di Siradia, si sono fin dall’inizio alleati per impedire l’elezione di un sovrano eretico, mentre Jan Firlej, palatino di Cracovia, con il re era ancora in fin di vita ha esortato Alberto Federico, duca di Prussia, a entrare in Polonia, promettendogli il trono e il matrimonio con Anna Jagellona. Registra inoltre che il vescovo di Cuiavia cerca di persuadere importanti personaggi - tra cui Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna - a opporsi alla fazione del palatino.
Sigismondo I aveva a suo tempo consigliato ai senatori di scegliere un sovrano tedesco nonostante la tradizionale avversione dei polacchi ai tedeschi.
Commendone stesso ha sempre favorito l’ascesa al trono polacco di un esponente di casa d’Austria, cercando al tempo stesso di non mostrarsi troppo «parziale», e mettendo in evidenza le «imperfettioni» degli altri candidati.
Commendone consiglia di mandare un personaggio «di portata» come ambasciatore imperiale, il quale, aiutato da Commendone, permetta di ampliare i consensi per casa d’Austria. Raccomanda di arruolare soldati da inviare in Polonia con discrezione. È bene poi «guardare» alla famiglia Zborowski, sei fratelli, tutti con grande seguito e guadagnare Jan Tomicki, castellano di Gnesna, attraverso cui arrivare anche ai Górka.
Un foglio allegato riporta notizia di assalti a Ticocino e al castello di Cracovia, episodi che potrebbero provocare «movimento d’importanza». Lo scrivente annota inoltre che, dopo la morte del re, il vescovo di Cuiavia e altri hanno invitato Commendone a restare in Polonia.
- Note libere
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Informazione autografa di Graziani. Data ricavata da nota in attergato di mano di Girolamo Lagomarsini, secondo cui «questa scrittura è relativa alle cose che si dicono nel lib. IV, cap. I II etc [della] Vitae Cardinalis Commendoni. E pare che questa scrittura sia un’informazione o istruzione data dal cardinale Commendone al Graziani, quando di Polonia lo spedì a Vienna per trattare coll’imperatore Massimiliano II la successione al Regno di Polonia in persona de’ suoi figliuoli. La spedizione del Graziani all’imperatore fu da Tinniz la sera del 12 luglio 1572, quando Commendone ebbe la nuova che il re Sigismondo di Polonia stava in transito».