Giacché i protestanti d’Austria si vantano di aver ottenuto concessioni in materia di religione, Commendone ha chiesto ragguagli all’imperatore che, in una lettera di cui allega copia, nega di aver accordato alcunché. Al suo ritorno da Linz, Commendone parlerà all’imperatore dell’avvio della riforma ecclesiastica e delle chiese che dovrà visitare. Egli suggerisce che la visita delle diocesi ungheresi sia affidata al nunzio Melchiorre Biglia; riporta inoltre i ringraziamenti di Martin Eisengrein per la nomina a preposito di Passavia. Commendone spera che quest’ultimo possa essere designato vescovo di Vienna e loda il consigliere dell’imperatore Georg Eder.