Ms. E97 / Lettera 113

Regesto veloce

Commendone riferisce che l’imperatore attende le lettere dell’arciduca Ferdinando II di Tirolo per rispondere al breve consegnatogli da Scipione Lancellotti. Tramite il suo ambasciatore a Roma Prospero d’Arco il sovrano ha appreso che il vescovo di Colonia rifiuta di fare professione di fede: ne ha già scritto al vescovo e si impegnerà per trovare una soluzione. Commendone afferma di voler aspettare una risposta dell’imperatore sulla riforma ecclesiastica prima di partire da Vienna. Poi intende recarsi a Linz, dove incontrerà la regina di Polonia, quindi a Passavia e a Salisburgo. Chiede se debba trattenersi in quest’ultima città fino al termine del sinodo provinciale.  Allega infine copia di una lettera del re di Polonia per il pontefice, in cui si raccomanda Metello Venturelli per un beneficio ecclesiastico.

 «Cifra»

L’ambasciatore polacco alla corte cesarea non pensa che il re chiederà il divorzio senza il consenso dell’imperatore. Seguono copia di una lettera con cui il nunzio Vincenzo Dal Portico aggiorna Commendone sulla successione alla carica di vicecancelliere di Polonia e sull’intervento dell’arcivescovo di Gnesna in senato contro la separazione del re; copia della relativa risposta.

Numero documento
113
Estensione materiale
cc. 186r-188r
Destinatario
Bonelli, Michele
Luogo di redazione
Vienna
Data di redazione
27 gennaio 1569
Edizioni del documento

regesto in Nuntiaturberichte aus Deutschland, II: 1560-1572, VI: Nuntius Biglia 1566 (Juni) – 1569 (Dezember). Commendone als Legat bei Kaiser Maximilian II 1568 (Oktober) – 1569 (Jänner), bearbeitet von Ignaz Philipp Dengel, Wien, Verlag Adolf Holzhausens Nachfolger, 1939, pp. 297-299.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.