A seguito della partenza del cardinale Alessandrino per la legazione in Spagna, Commendone dovrà fare riferimento al cardinale Girolamo Rusticucci. È in attesa di istruzioni sulla legazione presso la corte cesarea, in particolare in merito alla promozione della lega antiturca. Il legato esprime alcune riserve circa l’azione del nunzio in Polonia Vincenzo Dal Portico, il quale sembra sottovalutare il rischio di una richiesta di divorzio da parte del sovrano polacco. Commendone ribadisce inoltre i suoi sospetti nei confronti dell’arcivescovo di Gnesna, che già in passato ha tentato di convocare un concilio nazionale: il vescovo potrebbe favorire il divorzio del re e, probabilmente, è implicato nella diffusione di uno scritto anticattolico di Andreas Fricius. Commendone riporta infine la diceria secondo cui egli, insieme con Stanislao Hosius, avrebbe fatto sapere al re di Polonia che la dispensa ottenuta al momento del matrimonio con Caterina d’Asburgo, sorella della sua prima moglie, non sarebbe valida. Commendone ringrazia infine il pontefice per avere concesso a Francisco de Toledo di unirsi al suo seguito, e insiste per poter avere anche Girolamo Savorgnan.