Commendone riferisce che il re di Polonia potrebbe inviare a Roma alcuni ambasciatori con l’intenzione di chiedere lo scioglimento del matrimonio. Quanto al nunzio Vincenzo Dal Portico, egli ha cercato di convincere Francisco de Toledo della liceità della richiesta del re, adducendo alcuni precedenti a sostegno della sua tesi. Per parte sua Commendone vorrebbe essere ricevuto dal sovrano, che probabilmente attende l’apertura della Dieta per discutere in quella sede la questione del divorzio. La situazione politica è assai delicata: gli eretici sperano di sfruttare a proprio vantaggio le decisioni del sovrano, mentre i cattolici «parte ingannandosi et parte volendosi ingannare» sembrano voler sostenere la richiesta del re per riceverne in cambio favori.