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Titolo Classe
Ms. E97 / Lettera 327 Lettera

Metz

Data
11 gennaio 1562, 11:00:00 – 11 gennaio 1562
Da evidenziare
Fonte / Citazione

Fulvio Ruggieri, Viaggio d'Alamagna fatto dal cardinal Commendone l'anno 1560, in Nuntiaturberichte aus Deutschland, 2/II: Nuntius Commendone 1560 (Dezember) – 1562  (März)1560-1572, hrsg. v. A. Wandruszka, Graz-Köln, Böhlaus1953, pp. 57-170

pp. 139-141, «Questa città è in sito miracoloso in un valle larga […] piena di viti, qui si congiugono inieme il fiume Sella et la Mosella. […] Hora il re ci fa una cittadella, che per quanto si vede sarà grande et molto forte. […] La città è tenuta dal re di Francia […], capitano et governatore della città [è] monsignor di Veileville, che fece incontrare monsignore reverendissimo alla porta. Egli venne a visitare monsignore et gli mostrò un pezzo di piombo longo un cubito et grosso un palmo fatto in forma di cornice che poco innanzi era stato trovato in Metz, in un’isola che fa la Mosella, dove sono scritte queste parole in linea continuata: Imp. Caesar Aug. II Mete. Questo governatore tiene questa città a nome del re et non s’impaccia in altro se non nelle cose della miltia et in tener le chiavi delle porte et di far guardare et giorno et notte la città con molta diligentia. Il re ci tiene anco un presidente, che non ha altra cura et auttorità se non accordar le liti, differentie che nascono fra i cittadini. […] [Metz] si tiene anco per città imperiale, come è stata per il passato, che è una delle quattro principali città imperiali, che sono Metz, Aquisgrana, Augusta et Lubecca, ma non vuole contribuire all’Imperio né ricorre ne le cause della appellatione al tribunale imperiale in Spira, come l’altre.

[…] Questa città di Metz è vescovato il cui vescovo è prencipe d’Imperio ed è eletto et confirmato dal papa […], et il dominio del vescovo era molto grande et haveva ancora molta auttorità nella città di Metz, come di eleggere i magistrati, battere monete et altre giurisditioni, le quali hora tiene il re per permissione del cardinale di Lorena.

[…] [Nella cattedrale] ci è una biblia scritta a mano in carta pecora in foglio grandissimo, che dicono esser estata presentata a Carlo Magno, ci è anco il Testamento Nuovo in forma più picciol d’un foglio, che pare di carta pecora che è tinta in purpura et scritta in lettera d’oro, di tal forma, che mostrano di esssere antiche di più di mille anni. In questo libro è la nota di tutti gli evangelii che corrono ogni giorno, et venendo alla quaresima ci sono in prima tutte le stazioni di Roma di giorno per giorno secondo l’ordine che si serva a Roma, et poi segue l’ordine dei vangeli, serve per confusione degl’heretici, che dicono le stationi essere introdotte da poco tempo in qua.

[…] In tutte le chiese si dice messa et altri uffici, et si predica catolicamente nella maggior chiesa, et per editto del re non possono essere impediti dalli heretici, che qui sono più dei due terzi et di setta calviniana, che essi chiamano per comune vocabulo hugonotti, sì come tutti gli heretici di Francia, i quali predicano pubblicamente da due mesi in qua tre volte la settimana nella città in un portico grande, che hanno coperto et fabricato a lor spese, dopo che hanno havuto la concessione del re di predicare, che prima predicavano fuori della città, et in questo luogo concorrono alle volte più di 6000 persone. Hanno due predicatori, uno fiamingo, che si chiama Tafino, che è stato segretario del cardinale di Arras, l’altro da Colonia detto Piero, semplicissimi humanisti, nondimeno il popolo è quasi tutto guasto, et così li castelli circonvicini, et ganno ancor fatto una scuola dove istruiscono i putti nell’heresia».

Luogo
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Metz#/media/File:Cathedrale_metz_2003.jpgMetz