Treviri
- Data
- 14 gennaio 1562, 15:00:00 – 19 gennaio 1562
- Da evidenziare
- true
- Fonte / Citazione
-
Fulvio Ruggieri, Viaggio d'Alamagna fatto dal cardinal Commendone l'anno 1560, in Nuntiaturberichte aus Deutschland, 2/II: Nuntius Commendone 1560 (Dezember) – 1562 (März), 1560-1572, hrsg. v. A. Wandruszka, Graz-Köln, Böhlaus, 1953, pp. 57-170
pp. 144-150, «È città imperiale et arcivescovato, l’arcivescovo della quale è elettore d’imperio. […] Li treverensi crebbero anticamente in grande potenza et al tempo di Cesare fu potentissima città. […] Per le guerre questa città è stata disfatta quattro volte, nondimeno hoggidì vi si veggono rovine et disegni di molte antichità, et fabriche sotterranee […] et per esser stata una delle prime città che venisse alla fede, et per la grandezza et devotion sua, vi si trovano però tante reliquie di santi, che da Roma in poi non è forsi città al mondo che ne habbia di maggiori et di più rare.
[…] Nella chiesa cathedrale, che è molto grande et bella, che fu fondata da sant’Helena, vi sono le infrascritte reliquie: la tunica inconsutile di Nostro Signore Jesù Christo, che è di color castagnacio, che vedendosi move ordinariamente le lacrime; un bastone […] che san Pietro portava ne la sua vecchiezza per sostentarsi […]; la testa di sant’Helena, madre di Costantino, con la corona […]; il capo di San Matteo; cinque pezzi della manna […]; uno dei chiodi con i quali Nostro Signore fu conficato in croce, che nella punta gli manca quella parte, che è in Colonia nel capitolio; una sola della scarpa di sant’Andrea […]; un poco della spongia di Christo.
[…] L’arcivescovo è eletto dai canonici della cathedrale et da la maggior parte de voti. […] Li canonici sono 24 […], non possono esser capaci di questa dignità, se li suoi antecessori per avi quattro tanto da parte di padre quanto di madre non sono stati nobili. […] L’arcivescovo se ben è prencipe assoluto, nelle cose ardue non fa però senza il capitolo et nelle collationi oltra al mese dell’ordinario ha ancora l’indulto, et quanto all’autorità sua sopra la città non è così ristretta come è quella dell’arcivescovo di Colonia, perché egli costituisce in vita 14 scabini d’ogni natione, che per nome suo giudicano le cause civili ordinarie, et di questi 14, cinque sono del numero del senato della città, che è di 24 senatori cittadini, presentati ciascuno da la compagnia del arte sua. […] Li 24 senatori et li scabini di comun consenso eleggono un console del numero delli 24 che dura due anni; i 14 scabini eleggono delli cinque scabini un console dopo l’anno seguente del elettione del plebeo, la giurisdictione del quale cessa et comincia questa del scabino per un anno, poi entra il plebeo, et poi il scabino alternativamente. […] Il senato né i consoli non giudicano cause, ma hanno autorità ne l’altre cose della città, ma non in tutto, et tengono le chiavi delle porte».
- Luogo
- Treviri