Erbipoli (Würzburg)
- Data
- 4 febbraio 1562 – 7 febbraio 1562
- Da evidenziare
- true
- Fonte / Citazione
-
Fulvio Ruggieri, Viaggio d'Alamagna fatto dal cardinal Commendone l'anno 1560, in Nuntiaturberichte aus Deutschland, 2/II: Nuntius Commendone 1560 (Dezember) – 1562 (März), 1560-1572, hrsg. v. A. Wandruszka, Graz-Köln, Böhlaus, 1953, pp. 57-170
pp. 156-158, «Passammo il Meno sopra una barca che terria due cocchi. Oltre questo fiume s’entra ne la provincia di Franconia et per colli et alcuni boschi et terra di sabbia per la più parte venimmo ad Herbipoli. […] Il vescovo di Herbipoli venne incontro a monsignore con molti cavalli meza lega et lo menò con molto honore et cortesia alla sua rocca, che è molto bella sopra la città da questo lato su un monte assai alto. […] Al di fuori è circondata da forte muraglia […] dove il vescovo sta quasi del continovo, tenendola fornita d’artiglieria et di vettovaglia.
[…] Questo vescovo è consecrato et si chiama Federico di Wirsburg. […] È huomo vecchio, molto cattolico et sopra tutto humano et domestico et di buon cuore, che si sforza di tenere i popoli ne la fede cattolica et ancora che nel suo dominio siano molti heretici, nondimeno per tutto si celebra la messa et gli altri ufficii. Egli è eletto dalla maggior parte dei canonici, che non possono havere questi canonicati, se non sono nobili, i quali canonicati sono conferiti dal capitulo nel suo mese et nel altro dal papa, il quale ha concesso l'indulto al vescovo presente; si soleva già servare un costume nel'elettione del vescovo, che egli si vestiva vilmente et col capo scoperto et piedi nudi era menato dal conte di Henneberg et tre altri conti ufficiali del ducato Franconio, cinto d'una fune alle scale della chiesa maggiore, dove il decano l'interrogava, che dimandasse, al che rispondendo il vescovo diceva: “Io indegno sono parato a sostener l'uffitio, al quale sono eletto”, et il decano replicava: “Et io ti do in governo per nome del capitolo la chiesa et il ducato nel nome ecc.”, et il vescovo si vestiva, et dopo gli ufficii faceva un banchetto a tutti ne la rocca. Ma hora dal elettione di tre vescovi in qua non si serva più, perche li sudetti conti, essendo heretici, non saria securo riceverli ne la città con tanta gente con quanta venivano, oltre la spesa, che è grandissima, che ci andava, ma si serva un usanza vecchia, che morto il vescovo gli cavano il cuore et le viscere, il cuore si ripone in un vetro et tenuto sopra un carro dal più vecchio servitore ch'egli haveva, si conduce lontano da Herbipoli cinque leghe ad un monastero ricchissimo, detto Erbrach, verso Bamberga, et ivi ricevono il cuore et lo sepeliscono ne la chiesa, che sono tenuti a nutrire il servitore et il cavallo fin che vivono; le viscere si sepeliscono in una chiesa che è nela sudetta rocca, che si chiama il monte di S. Maria, il corpo con una spada si sepelisce ne la maggior chiesa, che è molto grande. Il vescovo si chiama duca della Francia orientale et ogni vescovo riceve questo ducato in feudo dal imperatore et è prencipe d’Imperio.
[…] La città di Herbipoli […] ha di dentro et fuori molti monasteri, che tutti sono officiati catholicamente et non sono in questa città molti heretici. Si vede appresso la chiesa cattedrale su un canto quattro statue che hanno i capi di bronzo, fra i quali è uno di donna, i quali capi dicono esser stati trovati nel Meno, et che si tiene esser capi d’idoli, anticamente adorati da questa città, a quali capi fecero i corpi per memoria. Il vescovo è padrone assoluto di questa città».
- Luogo
- Erbipoli
- Persone rilevanti
- Wirsberg (von), Friedrich