Ms. E97 / Lettera 308

Regesto veloce

Graziani riferisce gli eventi accaduti nei giorni 14 e 15 maggio. Il 14 maggio il palatino di Cracovia ha affermato di non voler tornare in Senato finché gli articoli della confederazione di Varsavia e il giuramento del re non siano sottoscritti sia dai senatori laici che da quelli ecclesiastici. In qualità di gran maresciallo del Regno chiede inoltre di esser lui a fare la pubblicazione del re eletto e non l’arcivescovo di Gnesna, il quale per parte sua, è in disaccordo con gli articoli del giuramento; li approverà solo se saranno espunti i riferimenti alla confederazione di Varsavia. Egli minaccia inoltre di non incoronare il re se si fosse mantenuto il testo tale e quale, e di dare al nuovo sovrano in occasione del giuramento solo articoli sottoscritti da tutti gli ordini. Per queste ragioni Graziani si è recato a visitarlo, ricevendo assicurazioni che la «protestatione che si farà per nome de lo stato spirituale» avrà ben peso rispetto alle iniziative dei secolari. Le divisioni interne sono tali che i senatori si radunano a Varsavia in due luoghi diversi: l’arcivescovo di Gnesna l’ha convocato in città, in castello; il palatino di Cracovia e altri senatori si sono congregati nel solito luogo, «in campo».

 «Cifra» del 15 maggio

Rientrati in Senato il giorno successivo, il palatino di Cracovia e gli altri eretici hanno chiesto agli ecclesiastici di non opporsi qualora avessero richiesto agli ambasciatori francesi l’approvazione della confederazione di Varsavia. I vescovi non hanno sottoscritto né la confederazione di Varsavia, né gli articoli e la formula di giuramento del re, anzi, hanno protestato contro tutte queste istanze. Il Senato ha inoltre eletto i deputati per trattare con gli ambasciatori francesi. Essi sono: i vescovi di Cracovia e Cuiavia, i palatini di Cracovia, Sandomiria, Siradia, Lancicia e Podolia, i castellani di Sandomiria, Danzica e Gnesna. Domani si farà Senato in campo, si chiameranno nell’assemblea gli ambasciatori francesi affinché prestino giuramento, si renderà pubblica l’elezione in città e in tutto il Regno, e infine si andrà tutti uniti in chiesa a cantare il Te Deum laudamus.

Tra gli incaricati di trattare con gli ambasciatori, l’unico a non aver firmato la confederazione di Varsavia è il vescovo di Cuiavia, che tuttavia dopo la partenza di Commendone non sembra «proceda come doverebbe».

Numero documento
308
Estensione materiale
cc. 459r-461r
Data di redazione
15 maggio 1573
Edizioni del documento

pubblicata parzialmente in Uchańsciana czly zbiór dokumentów wyjaśniających życie i działność Jakuba Uchańskiego, vol. IV, a cura di T. Wierzbowski, Warszawa, J. Berger, 1892, pp. 88-89.

Note libere

Nota a margine: «Somario del Gratiani». A c. 460v nota a margine: «Cifra che va messa di sopra nel fin del sommario di 14». La parte relativa agli eventi del 14 maggio alle cc. 459r-459v continua alle cc. 460v-461r. Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.

Luoghi rilevanti
Cracovia
Varsavia