«Cifra»

Commendone ha ricevuto per mezzo di Matthes Stolz una lettera dell’imperatore e una del nunzio Giovanni Dolfin in cui lo si esorta a proseguire nell’operato in favore degli Asburgo per l’elezione del futuro re di Polonia. Oltre a rinnovare la sua fedeltà all’imperatore, il nunzio manifesta il suo disappunto nei confronti di coloro che lo hanno ostacolato, persuadendo «molti signori che la maestà sua non trattava le cose sue volentieri per mio mezzo». Egli scrive inoltre di non aver potuto comunicare con gli ambasciatori cesarei, che chiedono di mandare presso di loro Antonio Maria Graziani il quale, tuttavia, deve recarsi in visita presso i vescovi polacchi che minacciano un concilio. Commendone informa infine che si adopererà per convincere il palatino di Siradia, Olbracht Łaski, a sostenere l’imperatore.