b. 63B / Lettera 95

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Il coadiutore del patriarca di Aquileia Alvise Giustinian riferisce ad Antonio Maria Graziani di non credere che il viceré di Napoli Antoine Perrenot de Granvelle lascerà al suo successore, Iñigo López de Mendoza, l’incombenza di pagare le rendite del cardinale Giovanni Francesco Commendone. Il cardinale Stanislao Hosius ha mostrato a Giustinian una lettera del re Filippo II che ordinava l’immediato versamento delle rendite napoletane di Anna Jagellona. A Genova i nobili «vecchi», a differenza dei «nuovi», hanno accettato la mediazione del cardinale legato Giovanni Morone e dell’ambasciatore spagnolo Juan de Idiáquez. Attorno alla città si sono radunate un centinaio di galee, mentre si arruolano ingenti truppe nello Stato di Milano. L’imperatore Massimiliano II ha inviato a Genova Vito Dornberg, suo ambasciatore a Venezia, per favorire le trattative di pace. L’ambasciatore veneziano Paolo Tiepolo ha invitato Commendone a partecipare alla tradizionale processione alla basilica romana di S. Marco Evangelista. Il palatino di Cracovia Piotr Zborowski si è scontrato con il palatino di Podolia Mikołaj Mielecki in merito alla necessità di eleggere un nuovo sovrano. Gregorio XIII ha scarcerato il duca di Bracciano Paolo Giordano Orsini, bandendolo però per due anni dalla città di Roma.

Numero documento
95
Estensione materiale
5 pp.
Luogo di redazione
Roma
Luogo di ricezione
Napoli
Data di redazione
11 giugno 1575
Note libere

Lettera autografa, spedita.

Luoghi rilevanti
Genova