Il referendario Alessandro Avogaro espone ad Antonio Maria Graziani le difficoltà di spostamento provocate dalla diffusione della peste nello Stato veneziano: si trova a Ferrara ma intende, come consigliatogli dal cardinale Giovanni Francesco Commendone, raggiungere Padova, anche a costo di non poter fare ritorno a Roma per un lungo lasso di tempo. Ringrazia Graziani del sostegno in una trattativa con il vescovo di Bergamo Federico Corner. In virtù dell’aiuto del patrizio ferrarese Ludovico Fiesso, Avogaro partirà in serata per Rovigo, dopo aver ottenuto il benestare del conte Alfonso Tassoni, responsabile dell’ufficio della sanità di Ferrara. Avendo ottenuto un prestito di venticinque ducati da un mercante, Avogaro ha scritto al banchiere Pietrantonio Bandini affinché dia subito disposizione a Roma di restituire la somma ai soci del prestatore.