b. 63B / Lettera 136
- Sottounità / Unità archivistica
- Archivio Graziani di Vada, Fondo Antonio Maria Graziani, b. 63B
- Regesto veloce
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Alessandro Avogaro riferisce ad Antonio Maria Graziani che Clemenza Commendone, accusa il fratello, cardinale Giovanni Francesco Commendone, di avere avviato entrambi i nipoti, Giovanni Francesco e Antonio Cocco alla vita religiosa, ma concedendo al primo un canonicato e al secondo soltanto un’abbazia. A parere di Clemenza invece Giovanni Francesco doveva diventare prete per «ingrassarlo bene di benefici», mentre ad Antonio sarebbe stato più utile trovare moglie. La donna ritiene inoltre che Graziani, il coadiutore del patriarca di Aquileia Alvise Giustinian e il canonico di Padova Girolamo Diedo nutrano odio nei confronti dei due giovani. Di fronte a queste accuse Avogaro ha ribattuto che Commendone è stato fin troppo generoso nei confronti della famiglia di Clemenza e che si sta impegnando per trovare un buon marito per Laura Cocco. Nel suo viaggio da Ferrara a Padova il cocchio di Avogaro si è ribaltato, senza particolari conseguenze.
- Tipologia
- it lettera sciolta
- Numero documento
- 136
- Estensione materiale
- 14 pp.
- Mittente
- Avogadro, Alessandro
- Destinatario
- Graziani, Antonio Maria <1537-1611>
- Luogo di redazione
- Padova
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 23 giugno 1576
- Note libere
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Lettera autografa, spedita. In attergato, nota di Girolamo Lagomarsini con data cronica.
- Personaggi rilevanti
- Cocco, Antonio <?-1595>
- Cocco, Bartolomeo
- Cocco, Giovanni Francesco
- Cocco, Laura
- Commendone, Clemenza
- Commendone, Giovanni Francesco
- Diedo, Girolamo
- Giustinian, Alvise
- Masini, Bartolomeo
- Luoghi rilevanti
- Ferrara