Antonio Maria Graziani riferisce al cardinale Tolomeo Gallio che Enrico di Valois: gli ha chiesto di accompagnarlo a Cracovia, dove potrà ritrovare il maresciallo Alberto Gondi e il cardinale Charles d’Angennes de Rambouillet. Graziani racconta di aver consigliato al sovrano di pronunciare il tradizionale giuramento polacco previsto per l’incoronazione e di assegnare gli uffici ancora vacanti a cattolici. In particolare, Graziani ha suggerito di nominare palatino di Posnania Kasper Zebrzydowski, maresciallo della corte Andrzej Zborowski, palatino di Calissia Andrzej Opaliński, maestro di camera Jan Leśniewski e vicecancelliere Hieronim Rozdrażewski o Piotr Kostka. I due ultimi nomi sono stati consigliati al re anche da Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia. Poiché Enrico di Valois non intende sposare Anna Jagellona, Graziani gli ha proposto una figlia del duca di Baviera Alberto V di Wittelsbach, e lo ha poi messo in guardia nei confronti dell’«apostata et processato» Andrea Dudith, agente dell’imperatore Massimiliano II e scomunicato dalla Chiesa. Graziani ha quindi pregato il sovrano di non dare udienza a Dudith, che gode del sostegno di Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, e Jan Firlej, palatino di Cracovia.