Antonio Maria Graziani riferisce al cardinale Giovanni Francesco Commendone che il conte Jan Tęczyński, appoggiato dal palatino di Podolia Mikołaj Mielecki, intende attaccare con le sue truppe lo starosta di Sandomiria Piotr Zborowski e lo starosta di Samogizia Jan Hieronimowicz Chodkiewicz. I nobili che hanno sostenuto la candidatura di Enrico di Valois alla corona polacca sono molto insoddisfatti della condotta del sovrano, il quale non li rende partecipi del suo governo, affidandosi esclusivamente ai suoi consiglieri francesi. Il vescovo di Cuiavia Stanisław Karnkowski ha pubblicato in forma anonima uno scritto in polacco contro la Confederazione di Varsavia, che è stato aspramente criticato in Senato da Florian Zamoyski, capitano di Belz. La validità degli articoli della Confederazione viene negata dallo starosta Chodkiewicz, dal palatino di Siradia Olbracht Łaski e dal duca di Olica Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, mentre è difesa dal castellano di Gnesna Jan Tomicki e dal castellano di Sandomiria Hieronim Ossoliński. Graziani sta cercando di convincere tutti i vescovi polacchi a protestare contro tali articoli; sa che non potrà contare sull’appoggio del vescovo di Cracovia, Franciszek Krasiński, molto legato al palatino di Cracovia Jan Firlej. Graziani comunica infine la sua intenzione di inviare lo scritto di Karnkowski al cardinal Stanislao Hosius.