Nancy, Palazzo Ducale, statua di Antonio, duca di Lorena (1489-1544).

Fulvio Ruggieri, Viaggio d'Alamagna fatto dal cardinal Commendone l'anno 1560, in Nuntiaturberichte aus Deutschland, 2/II: Nuntius Commendone 1560 (Dezember) – 1562 (März), 1560-1572, hrsg. v. A. Wandruszka, Graz-Köln, Böhlaus, 1953, pp. 57-170

pp. 136-138, «Questa è una terra murata, posta in una grande et bella valle. […] Qui sta il duca di Lorena che ci tiene una grossa corte, havendo egli, la madre et la moglie la corte separata; […] hora erano quasi tutti alla corte per honorare il cardinale di Lorena con i fratelli suddetti, che arrivorno qua il giorno sequente dopo noi, che furono ricevuti dal duca nel suo palazzo, che è grande et bello assai, dove si fecero danze et torneamenti. A li 5, il lunedì, si fece una processione per la città per memoria, che in quel giorno fu vinto qui il duca Carlo di Borgogna dal duca Carlo di Lorena.

Il duca è principe d’Imperio. […] È d’anni 19 senza barba, molto grande et bello mediocremente et di buona natura, domestico, egli si deletta estraordinariamente della caccia de cervi, che in questo consuma la maggior parte del tempo, egli non parla altro che francese et non intende altra lingua, se non poco Italiano; egli ha per moglie Claudia di Valois-Angoulême, duchessa di Lorena sorella di Carlo, presente re di Francia, e giovane d'anni 15 et molto picciola, ma di volto bella mezanamente; ha due sorelle, Renea et Doratea, che secondo dicono parlano francese, latino et spagnolo et intendono italiano. La madre si chiama Christena, che fu figliuola di Christerno re di Dania, et Isabella, sorella di Carlo V, la quale [Cristina] fu maritata a Francesco, duca di Milano, che perciò parla italiano, ma usa la lingua francese et parla anco thedesco et è donna di molto spirito et essa governa tutto, che’l figliuolo s'impaccia poco del governo. La madre, il duca et la moglie intravengono nei consiglii secreti, nei quali admettono alcuni altri nobili della corte, de quali è capo monsignor di Thonville, primo marescial della corte, gentilhuomo del paese, che hà autorità in tutte le cose et più alcuni altri.

Per tutto il ducato di Lorena si vive catolicamente, ma li nobili per la maggior parte sono calviniani et la plebe è assai cattolica».

Carlo III

Figlio di Francesco I duca di Lorena e di Cristina di Danimarca, alla morte del padre era ancora minorenne; quando Enrico II re di Francia occupò Metz, Toul e Verdun, passando per Nancy portò con sé il giovane Carlo alla corte di Francia. Nel 1559 sposò Claudia di Valois, figlia del re, e tornò in Lorena. Nel corso delle guerre di religione, militò nella Lega cattolica a capo della quale c’erano i cugini, duchi di Guisa. Dopo l’incoronazione di Enrico IV di Borbone nel 1594, la pace religiosa fu suggellata dal matrimonio tra suo figlio Enrico e la sorella del re, Caterina di Borbone.

Claudia di Valois-Angoulême

Figlia di Enrico II re di Francia e di Caterina de’ Medici, fu educata dalla favorita del re, Diana di Poitiers, insieme con la sorella e la piccola Maria Stuart, figlia di Maria di Guisa e sua futura cognata. Nel 1559 sposò il duca Carlo III di Lorena. Morì di parto.

Cristiano II Oldenburg

Cristina di Danimarca

Cristina di Oldenburg era figlia di re Cristiano II di Danimarca e di Elisabetta d’Austria, sorella dell’imperatore Carlo V. Crebbe nei Paesi Bassi alla corte delle zie Margherita d'Austria e Maria d'Ungheria. Sposò a 13 anni Francesco II Sforza ultimo duca di Milano, poi Francesco I duca di Lorena, alla morte del quale fu reggente in sostituzione del figlio minorenne (1545-1552). Abile politica e diplomatica, al centro di progetti matrimoniali con grandi implicazioni strategiche in Europa, fu una delle principali consigliere di suo figlio Carlo III di Lorena. Cercò senza riuscirci di riavere il trono di Danimarca, Svezia e Norvegia, per terminare infine la sua vita come signora di Tortona, feudo donatole dal primo marito.

Dorotea di Lorena

Francesco II Sforza

Guisa (di), Carlo

Figlio del duca Claudio I e di Antonia di Borbone, fu nominato arcivescovo di Reims a 14 anni (1538), cardinale nel 1547, vescovo di Metz nel 1550. Ebbe un ruolo cruciale nella politica internazionale del regno di Francia e della Chiesa. Partecipò ai «colloqui» di Poissy (1561) e guidò la delegazione francese al concilio di Trento (1562) dove sostenne le libertà gallicane e riforme quali la liturgia in volgare e la liceità dei volgarizzamenti biblici, nonché concessioni quali la comunione sotto le due specie. L’accordo a Roma di papa Pio IV con il cardinale di Lorena e quello con l’imperatore Ferdinando I d’Asburgo per mezzo del cardinal Giovanni Morone furono le condizioni che permisero al papa di chiudere il concilio nonostante l’opposizione del re di Spagna. Fu amico di Rabelais e di Ronsard. Nel 1572 fondò l’università di Pont-à-Mousson. Morì nel 1574 ad Avignone, dove si era recato per accogliere Enrico di Valois di ritorno dalla Polonia.

Renata di Lorena

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