MssCol 603/Lettera 42
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro secondo
- Regesto veloce
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Commendone informa sugli echi del concilio di Trento in Polonia e sulle azioni degli eretici nella diocesi di Cracovia; chiede inoltre licenza di lasciare la Polonia dopo il concilio provinciale.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 42
- Estensione materiale
- cc. 22r-23v
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Heilsperg
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 15 giugno 1564
- Edizioni del documento
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pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 155-158.
- Regesto approfondito
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Le notizie sull’esecuzione del concilio di Trento in Spagna e sulla cacciata dalla corte francese, ordinata da Caterina de’ Medici, di chiunque non professi la fede cattolica non hanno ancora generato «qui […] buon frutto». Commendone diffonderà tali novità, così come «la verità del successo» sul conflitto di precedenza tra Spagna e Francia sorto a Trento, avendo gli eretici già diffuso un testo «molto velenoso» intitolato Protesto degl’ambasciatori francesi a Trento. Commendone chiede notizie sulla legazione di Giovanni Morone e sulla decisione di Roma «sopra le dimande della Cesarea Maestà et d’altri principi di Germania». In Polonia molti attendono la risoluzione del papa su tali concessioni e saranno quindi necessarie istruzioni da Roma nel caso simili richieste vengano avanzate nel concilio provinciale.
Commendone non ha ancora ricevuto i decreti del concilio di Trento spera di poterli avere per gli inizi di luglio.
Nella «terza festa di Pasqua» [martedì dopo Pasqua, 4 aprile] gli eretici hanno tentato di occupare la chiesa di San Martino [11 novembre] a Cracovia, prepositura del figlio di Marcin Zborowski, castellano di Cracovia, che si trova al momento a Roma; lo stesso castellano, insieme ad altri, ha tentato di introdurvi un predicatore eretico. Avendo appreso del piano, il vicario ha avvertito il vescovo. Non ci sono state violenze e gli eretici hanno predicato nella piazza antistante la chiesa. Commendone raccomanda che il figlio del castellano di Cracovia sia esortato a una maggiore attenzione verso la sua chiesa: gli eretici sperano infatti che ne conceda il governo al padre.
Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, incita il suo capitolo a inviare un messo a Roma per protestare contro i «decreti de residentia et pluralitate».
Commendone elenca infine le lettere scritte da Plozca e da Danzica.
«Cifra»
Caterina d’Asburgo ha fatto domandare a Hosius se il re ha trattato con lui del divorzio, «mostrando molta confidenza di Sua Signoria Illustrissima et gran sospetto di monsignor arcivescovo [Jakub Uchański]». Il cardinale ha risposto di non averne parlato con il sovrano, ma di aver esortato l’arcivescovo - con il quale, invece, il re ha discusso dell’argomento - ad anteporre la sua coscienza a ogni altra cosa.
«Foglio a parte»
Hosius si è offerto di partecipare al sinodo provinciale, come si vedrà dalle sue lettere allegate. Commendone chiede licenza di lasciare la Polonia subito dopo la conclusione del concilio provinciale. Ma è disposto a restare se necessario.
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco. Allegati annunciati non trascritti.
- Personaggi rilevanti
- Caterina d’Asburgo
- Caterina de' Medici
- Hosius, Stanislao
- Morone, Giovanni
- Padniewski, Filip
- Sigismondo II Augusto Jagellone
- Uchański, Jakub
- Zborowski, Marcin
- Luoghi rilevanti
- Cracovia