MssCol 603/Lettera 53

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro secondo
Regesto veloce

Commendone informa sulla diffusione dell’eresia in Rossia e sull’accoglienza ricevuta a Leopoli. Riferisce l’intenzione di Paweł Tarło, arcivescovo di Leopoli, di intimare un sinodo provinciale di Rossia.

Numero documento
53
Estensione materiale
cc. 43v-45r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Leopoli
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
9 settembre 1564
Edizioni del documento

Pubblicata in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 201-203 (in traduzione polacca); parzialmente in Litterae nuntiorum apostolicorum historiam Ucrainae illustrantes, ed. A.G. Welkykyj, I, Romae, Basiliani, 1959, pp. 42-43.

Regesto approfondito

Gli editti contro gli eretici sono stati pubblicati a Lublino e nelle altre terre di Rossia dove Commendone è passato; in tutti i luoghi che ha visitato il clero e i cattolici si sono detti consolati dagli editti e dalla cura di Pio IV nel far visitare «questo suo grege in tempi così miseri et in paesi tanto remoti dove non è pur memoria che sia mai stato noncio apostolico». A Belz, capitale del palatinato omonimo, i ruteni, «di rito et religione greca», supplicano il papa di «rimediare a tante et sì pestifere sette», mostrando di considerarle empie e di odiarle quanto i cattolici, «et si dogliano grandemente del danno che portano alle lor chiese alcuni novi cathechismi heretici stampati poco fa in Germania nel ducato di Virtemberg in lingua ruthena, per spargerli per queste provincie et tentare di corrompere ancora i populi di questo rito, et già erano intrati tra loro ministri heretici. Hora s’intende come in più luoghi molti, così catholici come rutheni, hanno abbandonati questi novi seduttori et ministri, ma che alcuni d’essi ministri si sono già ritirati altrove. In Mostov particolarmente mi fu affermato che tutti colloro i quali in quella terra erano stati heretici dopo questi editti erano ritornati alla Chiesa».

Bernardino Ochino avrebbe lasciato Cracovia prima della pubblicazione degli editti contro gli eretici; Commendone attende notizie più certe in merito.

Commendone è stato ricevuto, al suo arrivo a Leopoli, dall’arcivescovo degli armeni, dal «vescovo delli rutheni», Arsenij Balaban e da Paweł Tarło, arcivescovo di Leopoli, insieme al loro clero e ai magistrati della città. Sebbene arrivato un giorno prima di quando era atteso, Commendone è stato accolto dovunque «con molta dimostrazione di riverenza et divotione verso la Sede Apostolica». La città è infatti «del tutto netta dall’heresie» grazie alla «singular vigilanza et religione» di Pietro Barzi, governatore della città, che ha difeso valorosamente la chiesa di San Martino a Cracovia contro il tentativo di occupazione del maggio scorso.

Commendone ritiene improbabile che abbia luogo il sinodo provinciale di Rossia, che l’arcivescovo di Leopoli intende riunire poco prima di quello intimato da Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, soprattutto a causa del breve tempo tra le due assemblee; qualora fosse convocato, il sinodo di Rossia non si svolgerebbe comunque prima di ottobre.

Commendone intende visitare la Rossia per consolare così i cattolici «et rinovare con la presentia in essi il nome di cotesta Santa Sede», essendo certo che i tartari si sono ritirati nei loro territori oltre il Dnepr. Se ne avrà il tempo visiterà anche parte della Lituania e della Podolia per mostrare la carità del papa «anco verso questi estremi populi d’Europa».

Luoghi rilevanti
Belz
Mostov
Cracovia