A Camenez, «frontiera di questo Regno contra tartari e valacchi», Commendone ha visitato la fortezza detta «Torrioni del papa», a suo tempo costruita con il «denaro di San Pietro», antica elemosina ormai quasi in disuso. Gli eretici si rifiutano di pagarlo perché ritenuto un simbolo della superiorità della Chiesa in Polonia; i cattolici «sopportano facilmente che s’estingua […], dicendo bastar assai di ricognoscer la Sede Apostolica nelle cose della fede». Commendone non ha trovato, al momento, alcun modo per introdurlo nuovamente «senza che in tanta malignità di presenti tempi si desse da molti nota alla Sede Apostolica di molta cupidità in cosa di sì poca et quasi nissuna entrata o di nuova affettatione di superiorità temporale sopra il Regno di Polonia». Commendone propone perciò di incaricare della riscossione un nobile polacco quale Pietro Barzi, molto impegnato nella difesa della religione cattolica: la sola presenza sua e dei suoi nella processione del Corpus Domini accanto al Santissimo Sacramento ha impedito che si ripetessero, a Cracovia, gli episodi avvenuti a Lublino.

Barzi apprezzerebbe la concessione: avrebbe così modo di dimostrare la sua fedeltà alla Chiesa e al pontefice. «A me basta» - conclude Commendone - «rappresentar a Vostra Signoria Illustrissima l’importanza del mantener o del perdere questo censo et questa superiorità sopra il Regno di Polonia».