MssCol 603/Lettera 61

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro terzo
Regesto veloce

Commendone aggiorna sulla convocazione del concilio provinciale a Petricovia e sull’applicazione dei decreti contro gli eretici.

Numero documento
61
Estensione materiale
cc. 8v-9v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Radimno
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
22 novembre 1564
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, I, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1847, pp. 227-230.

Regesto approfondito

Commendone è partito il 18 novembre da Leopoli per raggiungere Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna; ha incontrato a Radimno Walenty Herburt vescovo di Premislia, il quale ha dichiarato in una lettera indirizzata all’arcivescovo la propria adesione alla volontà di Commendone. Per parte sua Commendone spera di ricevere analoghi segnali a Lovitz riguardo alla convocazione del concilio provinciale; ha già fatto presente a Piotr Myszkowski, vicecancelliere di Polonia, le possibili conseguenze della convocazione del concilio provinciale a Petricovia.

Gli eretici responsabili delle sollevazioni in Posnania sono riusciti a ottenere da Sigismondo II Augusto – a quanto il vicecancelliere e il vescovo di Presmilia hanno riferito a Commendone - un mandato che impone ai magistrati di eseguire gli editti di Parzow solo contro i «trinitarii». Il vicecancelliere, contrariato da tale decisione, ha messo in guardia il re dai pericoli che ne potrebbero nascere.

La risoluzione della controversia tra Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, e Jan Krzysztof Tarnowski, conte di Tarnovia, è stata rimessa alla prossima Dieta, «il che classicum canet contra gli ecclesiastici». Il vescovo ha pochi amici e «nessun presidio»; Commendone spera di riuscire a incontrare Stanisław Spytek Tarnowski, palatino di Sandomiria, «della medesima casa di Tarnow, col consiglio del quale si regge il conte», e di comprenderne le intenzioni.

Si ritiene che Bernardino Ochino sia in Lituania presso Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna.

«Cifra»

L’arcivescovo ha cercato di persuadere il re a ordinare alle Dietine di riunire in vista del concilio provinciale a Petricovia, «tutti coloro che pretendono alcuna cosa». Commendone ha esposto i suoi sospetti sull’arcivescovo al vicecancelliere e spera che questi li riferisca al re, che si persuaderà così dei danni che la convocazione a Petricovia del concilio provinciale arrecherà allo svolgimento della Dieta.

Quanto agli editti contro gli eretici, «li sacramentarii di Posnania» hanno «di novo procurato che tutta la pena si roversi adosso li trinitarii», sicché questi ultimi «che in tutte parti del Regno possono molto, non doveranno star quieti et più rumori che nascono a mio giudicio è meglio». La cosa peggiore, al momento, sarebbe che l’esecuzione degli editti «s’addormentasse», cosa possibile data la disunione dei cattolici. Di contro, il palatino di Vilna e i suoi «attendono diligentemente a concordar le sette»; dicono inoltre che «questo editto è stato fatto artificiosamente da noi solo per metter dissidio fra loro».

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.