MssCol 603/Lettera 89
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
- Regesto veloce
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Commendone informa sugli sviluppi della vertenza per la contribuzione degli ecclesiastici e sulla richiesta di questi ultimi di introdurre una tassa comune per la guerra sui beni laici e del clero.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 89
- Estensione materiale
- cc. 14r-15r
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Petricovia
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 8 febbraio 1565
- Edizioni del documento
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Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 54-56.
- Regesto approfondito
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Lunedì gli ecclesiastici hanno dato risposta alla richiesta dei nunzi della nobiltà di obbligarli «alla espeditione bellica». Si sono dichiarati disponibili, in cambio della restituzione delle decime e dei beni usurpati alle chiese, a versare una contribuzione e chiedono che questa sia imposta a laici ed ecclesiastici «secondo la stima de’ beni». Sigismondo II Augusto ha deputato cinque senatori «principali» a trattare con i nunzi della nobiltá affinché accettino la proposta. Nei giorni successivi vi sono stati molti scontri tra nunzi cattolici ed eretici; sembra che la richiesta dei prelati abbia messo in difficoltà i nunzi, in quanto i laici sono contrari a qualsiasi imposizione sui loro beni. C’è chi afferma che i vescovi abbiano avanzato la loro proposta solo per «disturbar ogni conclusione».
I nunzi eretici hanno quindi ritirato la loro offerta di restituire le decime, adducendo che la restituzione avrebbe consentito agli ecclesiastici «d’essercitar di novo la giurisdittion sopra di loro». Commendone rileva che gli eretici sanno bene che, tolta la possibilità di usurpare le decime, verrebbe meno per molti lo stimolo ad abbandonare la chiesa cattolica e temono che «scemarebbe assai il numero degli settari».
Incapaci di trovare un accordo tra loro, i nunzi della nobiltà hanno fatto istanza di rimandare tutte le questioni tra laici ed ecclesiastici ad una nuova Dieta, da svolgersi dopo quella di Lituania. Gli ecclesiastici invece premono per la restituzione delle decime. La maggior parte dei senatori laici si è trovata d’accordo sul rinvio della questione; il re ha infine accettato l’istanza dei nunzi della nobiltà, nonostante si sia detto d’accordo con gli ecclesiastici.
«Cifra»
Non ci sono novità sulla questione del divorzio. Il re ha chiesto di vedere Commendone sabato o domenica.
Commendone torna a deplorare l’eccessivo ardore con cui gli ecclesiastici difendono le decime. Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, minaccia di rivolgersi a principi stranieri qualora non sia fatta giustizia, mentre Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, preannuncia che, se non saranno restituite, lascerà il Regno.
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.